gonfialarete.com
·24 maggio 2025
Napoli, Cannavaro a StileTv: «Adesso la società deve pensare al futuro! Ecco cosa mi ha detto Conte…»

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·24 maggio 2025
A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto Fabio Cannavaro, ex Napoli e campione del Mondo “Io ho vinto tanto, ma sono cresciuto a Napoli, sono tifoso del Napoli e ieri ho vissuto delle emozioni incredibili! Con questi punti normalmente non vinci lo scudetto in Italia, ma il Napoli ci ha creduto, grazie a Conte, dal primo giorno fino alla fine. E’ stato questo il grande merito del Napoli: crederci sempre. Questa società ha idee chiare, De Laurentiis può anche non sembrare simpatico, ma in 3 anni il Napoli ha vinto 2 scudetti. La società è sana, guarda al futuro. Poi ormai Napoli è diventata una piazza in cui si vince per cui gli allenatori bravi arrivano, ma è importante non farli andare via. Se resta Conte il progetto continua, dovesse andar via, bisognerà ricominciare e tornerebbero le ansie di 2 anni fa. Ora il Napoli ha bisogno di una casa e il Maradona deve essere all’altezza del nome che porta. Lo stadio è bello, ma il tifoso è distante dal campo, i servizi sono pochi per cui spero che il presidente tra i suoi progetti abbia anche il centro sportivo ed uno stadio migliorato. Conte mi diceva proprio che il Napoli peccava nelle strutture e considerando la passione dei napoletani, credo che il presidente possa fare questo regalo alla gente. Il centro paradiso? Oggi abbiamo iniziato i lavori. Metteremo a posto il campo per farci una scuola calcio. Diego ha fatto la storia in quel campo, io stesso volevo andare ogni giorno al centro paradiso a vedere Diego, 30 anni fa andava bene per il Napoli, ma non andrebbe bene per il Napoli di oggi. Vedere il centro Paradiso in quello stato mi dispiaceva, ci ho messo 15 anni per prenderlo, ma ce l’ho fatta e proverò a riportarlo in vita. Non sarà facile, è una grande sfida. Da quando sono tornato dalla Cina ho trovato solo situazioni complicate, un po ‘ mi sono scocciato per cui aspetto un progetto in cui si possano fare le cose con calma. Anche perchè col nome che porto, sembra sempre che la colpa sia solo mia. A Udine è stato fatto un bel lavoro e noto che le società nel calcio fanno la differenza. Un allenatore deve pensare ad allenare e non a gestire la quotidianità e capire com’è il dottore, cosa fa il magazziniere e cose del genere. Spero di trovare un progetto serio, poi se non sarà capace farò altro, ma mi piacerebbe un progetto in cui poter preparare una squadra come dico io. Il calcio è cambiato, prima c’era più contatto fisico, oggi si sta perdendo un pò questa fisicità e non so se sta peggiorando, ma sicuramente sembra più un calcetto su un campo di calcio”.
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