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Emanuele Garbato·30 settembre 2024
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Emanuele Garbato·30 settembre 2024
Nella domenica sera del Maradona il Napoli si affranca definitivamente dall'ultima stagione sportivamente orribile vissuta battendo 2-0 il Monza e regalandosi il primo posto in solitaria dopo 6 giornate di campionato.
Antonio Conte vola basso e non potrebbe essere altrimenti, ma l'entusiasmo della piazza si è riacceso e a poco più di un anno dal terzo Scudetto della propria storia non si può non sognare.
Di note positive per pensare in grande ce ne sono, ma esistono anche dei limiti che andranno superati nel corso dei mesi per aspirare seriamente alla lotta di vertice.
📸 Enrico Locci - 2024 Getty Images
A seguito del clamoroso 3-0 subito all'esordio contro il Verona, la squadra di Antonio Conte ha preso un solo gol nelle successive 5 gare (6 includendo la Coppa Italia). Un dato sproporzionato anche rispetto alla trionfale annata vissuta con Luciano Spalletti in panchina, il segnale chiaro e inequivocabile di un cambio di tendenza. Il Napoli può giocare a 3, anche se ha già smesso, può togliere Kvara per Mazzocchi a gara in corso se la pressione del Monza aumenta, "non ha paura di sporcarsi le mani" per utilizzare un'espressione cara al suo condottiero. L'attenzione è elevatissima e i meccanismi di reparto fanno il resto, anche qualche buco delle primissime giornate dovuto allo scollamento tra mediana e reparto arretrato è ormai un lontano ricordo. Non è un caso che con la Juventus sia finita 0-0 a Torino, a queste due squadre sarà difficile segnare.
📸 Francesco Pecoraro - 2024 Getty Images
Scott McTominay si è preso subito la titolarità, Alessandro Buongiorno direttamente la leadership, David Neres ha numeri da super-sub che fanno invidia alle panchine di qualsiasi top club. Siamo appena all'inizio, ma la strada sembra quella giusta. Conte ha chiesto investimenti e Aurelio De Laurentiis ha saputo accontentarlo nonostante la grana Osimhen. Per il momento le scommesse del tecnico promettono bene, col solo Romelu Lukaku (che ha comunque realizzato due gol e due assist) che appare troppo lontano dalla miglior condizione per essere adeguatamente giudicato.
📸 Francesco Pecoraro - 2024 Getty Images
Si pensava che col ritorno a una difesa a 4 il georgiano potesse tornare a occupare una posizione da esterno sinistro puro, ma così non è affatto. Pur partendo da quel lato per chiara necessità di ordine tattico, la stella del Napoli ha la libertà di trovarsi in campo la migliore posizione. Lo si vede non soltanto accentrarsi con frequenza, ma persino venire a creare superiorità numerica a destra. Per una tale libertà è necessario il sacrificio di tutta la squadra, pronta a coprire le porzioni di campo lasciate sguarnite per inventare altrove. Serviva uno stimolo in più a Kvara e i numeri lo dimostrano: 3 gol e 2 assist in 5 gare, quasi una contribuzione a partita.
📸 Francesco Pecoraro - 2024 Getty Images
Se è facile esaltare determinati singoli, nel complesso le lacune a livello individuale sono innegabili. Sulle corsie a parte di Lorenzo non ci sono calciatori di prima fascia (da qui il cambio modulo) e Lukaku ha sviluppato negli ultimi anni un'insofferenza ai big match importante. Il vero freno alle ambizioni di gloria del Napoli, infatti, è proprio il pari a reti bianche in casa della Juve. Non per il risultato, ma per la prestazione opaca offerta. Arginare Lukaku e Kvara è sembrato troppo semplice e diversi elementi non hanno messo in campo la personalità necessaria per competere. Il rischio vero è che nel momento in cui arriverà un filotto di gare contro avversarie forti tutto ciò che il lavoro, l'organizzazione e il talento nascondono possa riemergere. Dovrà essere un martello Conte, in due direzioni: migliorare i suoi, renderli psicologicamente inespugnabili. La stagione del Napoli passerà molto da questi due aspetti.