Nuovo stadio, ma non solo: il 2025 in salita per il sindaco Sala a Milano | OneFootball

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·7 gennaio 2025

Nuovo stadio, ma non solo: il 2025 in salita per il sindaco Sala a Milano

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E’ un 2025 che partirà in salita quello del sindaco di Milano Giuseppe Sala, che non solo dovrà affrontare la scalata di tre montagne come il Salva Milano, il nuovo stadio di Milan e Inter e la questione sicurezza, ma – spiega Il Corriere della Sera – dovrà anche guardarsi le spalle sia dagli alleati di governo sia dall’opposizione già entrata in modalità campagna elettorale permanente.

La prima grana è la norma “congelata” al Senato dopo il passaggio indolore alla Camera con il voto bipartisan del Pd e del centrodestra. È la norma che per Palazzo Marino dovrebbe dare un’interpretazione “autentica” in materia di edilizia e di urbanistica così da mettere la parola fine alle inchieste della magistratura e sbloccare un settore in crisi e che invece per Cinque Stelle, Avs oltre a una nutrita schiera di urbanisti e giuristi rappresenta un condono mascherato e un via libera alla speculazione edilizia in tutto il Paese.


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Le smagliature all’interno del Pd hanno provocato la reazione del centrodestra che con il presidente del Senato, Ignazio La Russa ripete da giorni che la norma in discussione «non è un Salva Milano, ma un Salva Sala o un Salva giunta Sala» e che la decisione finale se votare o meno la norma verrà presa quando si capirà «come votano tutti i partiti che a Milano sostengono il sindaco».

Sulla sicurezza il compito è più semplice, perché le parti in commedia sono ben definite con il centrodestra che rilancia alla grande «l’emergenza sicurezza» in città e il centrosinistra che rispedisce al mittente l’accusa, ricordando che la sicurezza è di competenza del Viminale. Palazzo Marino non ha visto di buon occhio l’istituzione delle aree rosse, ma tra silenzi e accuse la sensazione è che sia già partita la campagna elettorale con due anni di anticipo.

Ultimo fardello: il 2025 dovrà essere l’anno decisivo sulla vicenda dello stadio. «Se non riusciamo a chiudere la partita adesso, non credo riusciremo a farlo più» ha detto Sala poco prima di Natale. In questo caso il fuoco di sbarramento alla demolizione di San Siro e la costruzione di un nuovo impianto attiguo arriva dai comitati dei cittadini, dai Verdi e da qualche esponente del Pd in Consiglio comunale. Anche, se la vera preoccupazione resta quella di capire se Milan e Inter firmeranno l’acquisto dell’area del Meazza entro il primo trimestre dell’anno.

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