Orsolini: “Non devo dimostrare niente, voglio solo continuare così e far felice Bologna. Testa bassa e pedalare forte se vogliamo tornare in Europa” | OneFootball

Orsolini: “Non devo dimostrare niente, voglio solo continuare così e far felice Bologna. Testa bassa e pedalare forte se vogliamo tornare in Europa” | OneFootball

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·10 gennaio 2025

Orsolini: “Non devo dimostrare niente, voglio solo continuare così e far felice Bologna. Testa bassa e pedalare forte se vogliamo tornare in Europa”

Immagine dell'articolo:Orsolini: “Non devo dimostrare niente, voglio solo continuare così e far felice Bologna. Testa bassa e pedalare forte se vogliamo tornare in Europa”

Nella giornata di ieri Riccardo Orsolini è stato intervistato a Casteldebole da Marco Nosotti di Sky Sport, e ha parlato a 360 gradi del suo momento e di quello del Bologna. Di seguito vi proponiamo un estratto delle dichiarazioni rilasciate dall’attaccante, ormai autentica bandiera del club rossoblù.

238 gare con 63 gol e 29 assist – «Non penso di dover dimostrare niente a nessuno. Non per presunzione, ma perché sono abbastanza consapevole dei miei mezzi. So che nel mio ruolo molti non hanno questi numeri, quindi è una cosa importante e un valore aggiunto, però io voglio solo continuare a essere forte, divertirmi e far felici i nostri tifosi. La Nazionale? È sempre bello parlarne, mi rende orgoglioso, però è chiaro che all’interno di un percorso ci sono scelte e dinamiche che non dipendono esclusivamente da te. Io sono qui e cerco di proseguire nel migliore dei modi la mia stagione: se arriverà una nuova convocazione bene, altrimenti andrò avanti a fare quello che ho sempre fatto».


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Adesso è il Bologna di Italiano – «Dal primo giorno di ritiro il mister aveva quei due-tre concetti chiave che voleva improntare all’interno della squadra. Non è stato facile entrarci subito dentro, ma col passare del tempo abbiamo capito le sue richieste, il modo in cui voleva giocare, e ci siamo adattati, trovando via via una certa stabilità sia a livello di gioco che di risultati. Tralasciando l’ultima partita, che è stata un po’ sfortunata sotto tanti punti di vista, il lavoro c’è e paga, e ne siamo contenti. Speriamo di continuare così, perché anche quest’anno ci possiamo togliere delle belle soddisfazioni».

Champions esperienza preziosa – «In spogliatoio ci siamo sempre detti: “Noi non perdiamo, o vinciamo o impariamo”. Per noi è stata una cosa nuova e bellissima che però ha richiesto un tempo di adattamento, perché non tutti erano abituati a quei ritmi e a quella qualità. Obiettivamente la Serie A non è al livello della Champions League, basti pensare al Liverpool, all’Aston Villa ma anche alle prossime rivali Borussia Dortmund e Sporting Lisbona, due corazzate. Siamo contenti del nostro percorso, in primis perché non abbiamo mai perso la faccia, è la cosa più importante. Abbiamo sempre provato a imporre il nostro gioco, anche laddove non si poteva, e quando esci dal campo con la testa alta e la consapevolezza di aver dato tutto… ragazzi miei, ci sono anche gli avversari e che avversari, quindi va bene. Cercheremo comunque di onorare la competizione nelle ultime due partite e poi chissà, il calcio è strano e può succedere qualsiasi cosa: ci prepareremo al meglio e staremo a vedere».

Restiamo in Europa – «È un po’ come l’anno scorso, quando dichiaravamo: “No, non si dice, non si parla”. Bisogna solo tenere la testa bassa, pedalare e macinare punti come non mai, perché abbiamo visto nella passata stagione che per stare lassù ne servono davvero tanti. E il modo migliore per farli è vincere partite su partite, non c’è altra soluzione (sorride, ndr)».

Bolognese d’adozione – «Quando sono arrivato sentivo che c’era qualcosa nell’aria, che il posto mi piaceva, che era una città molto accogliente, capii subito che mi potevo trovare bene e così è stato. Sette anni dopo e parecchie decine di compagni dopo, perché nel corso degli anni si sono susseguiti tanti cambiamenti, anche tra i vari mister e direttori, io sono sempre qua: è una cosa molto bella e ne vado orgoglioso. Spero di continuare così perché Bologna è Bologna, si sta alla grande e come ha detto qualcuno: “Bologna è la tua Nazionale”».

Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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