Kickest
·14 gennaio 2025
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·14 gennaio 2025
A ottobre, con la sua consueta lungimiranza, l’Udinese chiudeva il suo primo colpo per gennaio, pescando tra gli svincolati il talentuoso difensore Oumar Solet, fresco di risoluzione con il Salisburgo. Runjaic ha dovuto pazientare qualche mese prima di schierarlo, ma viste le prime due uscite, la società friulana potrebbe aver chiuso un grande affare non solo per il prosieguo della stagione, ma soprattutto in ottica futura.
Sarà stata la stazza mastodontica – caratteristica imprescindibile di ogni centrale dell’Udinese che si rispetti – a farlo ambientare immediatamente nel roccioso schieramento a 3 di Kosta Runjaic? Probabile. Nel pareggio a reti bianche maturato contro l’Atalanta, Oumar Solet è uscito dal campo con il premio di MVP e con la soddisfazione di aver annullato tutte le scorribande offensive di Lookman e CDK, neutralizzando uno degli attacchi più prolifici d’Europa.
0.31. Il numero di xG fatto registrare dalla Dea a Udine è il più basso in stagione, un dato paradossale per la squadra di Gasperini, dovuto a una giornata non particolarmente brillante e alla muraglia granitica innalzata da Solet & Co. Con la sua puntualità d’intervento (8/13 duelli vinti), la fisicità straripante e delle doti da vero leader, Solet ha portato un immediato salto di qualità alla retroguardia bianconera, che da qui a fine stagione potrà contare sulla solidità di un altro colosso.
Ma cosa ci fa un gabbiano in una città senza mare? Al classe 2000, che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili della Nazionale francese e di cui si parla un gran bene da tempo, sono bastate due sole partite per prendere in mano le chiavi della difesa dell’Udinese. Giusto per rendere l’idea del colpaccio fatto dalla società friulana firmandolo a zero per gennaio.