Percassi: «In Europa città bruttissime e stadi bellissimi, in Italia accade l’opposto» | OneFootball

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·11 ottobre 2024

Percassi: «In Europa città bruttissime e stadi bellissimi, in Italia accade l’opposto»

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Durante il Festival dello Sport, che si sta tenendo a Trento, è intervenuto anche l’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi.

«La storia dell’Atalanta parte da mio padre prima come giocatore e poi come imprenditore e presidente. Siamo ripartiti anni fa dal settore giovanile, i risultati sono stati straordinari, non ce lo aspettavamo. Noi modello? Grazie a chi lo dice, ma abbiamo la nostra identità e non sarebbe forse replicabile in altre città», ha esordito l’ad della società bergamasca.


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Atalanta che ha ultimato gli ultimi lavori di ammodernamento del Gewiss Stadium: «Nel 2017 lo abbiamo comprato e ora inaugurato, siamo orgogliosi di questo. Ci stupisce che in Europa vediamo città bruttissime e stadi bellissimi, in Italia accade l’opposto. Lo stadio in molti casi non rappresenta il valore della città. Credo che il mondo dei tifosi debba volere bene al calcio. Non è possibile che ancora ci si debba confrontare ancora con il fenomeno della pirateria. La fortuna dell’Atalanta ripeto è anche confrontarsi con altre realtà e poi seguire nostre determinate caratteristiche».

Continuando sul momento del calcio italiano: «Il Decreto Crescita è stato uno degli elementi che ci ha permesso di attrarre dei calciatori dall’estero. Abbiamo avuto varie squadre finaliste nelle competizioni europee, la Fiorentina e l’Inter, questo a dimostrazione del fatto che la qualità del calcio italiano non è bassa. Una delle cose più belle della notte di Dublino è stato avere sei ragazzi del settore giovanile tra i protagonisti. Un’altra cosa che mi permetto di aggiungere è che la tutela del settore giovanile è un elemento fondamentale per darci un futuro».

«Il calcio è un fenomeno sociale talmente importante che noi tutti iniziamo a selezionare i bambini a 6-7 anni – ha aggiunto Percassi –, la società sportiva rappresenta nell’educazione di un ragazzo qualcosa che lo accompagna per tantissimi anni. La tutela del settore giovanile è la tutela del nostro futuro: le più grandi soddisfazioni le raccogliamo nella quantità dei ragazzi che escono dal settore giovanile formati e quella formazione se la porteranno dietro per tutta la vita, a prescindere dal lavoro che faranno».

Infine non poteva mancare un riferimento alla conquista dell’Europa League: «È stata una notte magica, sfidavamo il Bayer Leverkusen che non aveva mai perso in più di 50 partite. Fino alla fine abbiamo sofferto, ma poi gioito per qualcosa di incredibile. Le belle parole di Ceferin sono qualcosa che gratificano, non siamo una grande realtà e per questo motivo quelle parole sono a maggior ragione motivo d’orgoglio e soddisfazione. Il calcio è meritocrazia, alla fine le cose te le conquisti sul campo e il fatto che l’Atalanta per la prima volta abbia vinto in campo internazionale credo abbia fatto bene a tutto il calcio italiano».

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