⚠️ Perché l'Inter ha una doppia faccia: super-attacco e black-out difesa ✍️ | OneFootball

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Alessandro De Felice ·6 ottobre 2024

⚠️ Perché l'Inter ha una doppia faccia: super-attacco e black-out difesa ✍️

Immagine dell'articolo:⚠️ Perché l'Inter ha una doppia faccia: super-attacco e black-out difesa ✍️

Nel segno del tre. Come i successi, i gol e naturalmente la tripletta di Thuram. L’Inter vince per la prima volta in stagione tre gare di fila al termine di un’altra gara in cui mostra due volti della stessa medaglia.

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Se da una parte l’attacco continua a segnare con una facilità impressionante, dall’altra la difesa evidenzia ancora una volta una fragilità preoccupante per Simone Inzaghi.


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La forza dell'attacco e il record di Thuram

Nella notte di San Siro, Thuram mostra (quasi) tutto il suo repertorio con una tripletta, la seconda in carriera, con cui cancella il digiuno che durava dallo scorso 30 agosto, con la doppietta nel poker all’Atalanta, sempre al Meazza.

Sono due i gol di testa ed eguaglia Mauro Icardi: gli unici nerazzurri a farlo dal 2004 a oggi, e completa l’opera con una conclusione che alla fine risulterà decisiva per i tre punti dei nerazzurri.

L'ampiezza creata dagli esterni, la mobilità e interscambiabilità dei centrocampisti, la capacità di Lautaro di venire a ricevere palla sulla trequarti per poi mettere in moto nuovamente gli esterni. E poi ovviamente Thuram che corre in avanti e l'area di rigore riempita, sempre, da almeno 4/5 giocatori: i gol e i tiri dell'Inter arrivano così.

Ma non soltanto colpi di testa e girate in area perché l'Inter ricorre spesso anche il tiro da fuori quando riesce a schiacciare l'avversario, e ieri è stato così: 16 tiri in area di rigore e 13 da fuori area, una sostanziale parità che ci racconta perfettamente di quanto l'Inter sia completa a livello offensivo.

Le disattenzioni in difesa

Ai dieci gol segnati in tre partite e una media di oltre tre reti a partite negli ultimi 270’ si contrappone una difesa che continua a subire gol con troppa facilità.

Le leggerezze di Bisseck nel primo tempo, che spiana la strada a Zapata per il primo gol del Torino, e Calhanoglu, che ferma con un fallo in area Masina e concede il calcio di rigore, complicano una partita messa subito in discesa e che l’Inter rischia di rovinarsi da sola.

Una fragilità mentale difensiva che rappresenta una costante in questa stagione per l’Inter, che è riuscita a tenere la porta inviolata quattro volte su nove gare. Nove come i gol subiti nelle restanti cinque partite, tutte di campionato, con una media di quasi due reti prese per gara.

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Una dato che non farà certamente piacere a Inzaghi: un anno fa nelle prime nove gare aveva subito appena tre gol in totale. L'escursione è ampia e rischia di pesare sul raggiungimento degli obiettivi di fine stagione.

Le reti incassate però non sembrano essere una questione legata principalmente al sistema di gioco ma proprio agli errori dei singoli: i granata rimasti in 10 uomini nel primo tempo hanno calciato 3 volte contro le 17 nerazzurre e nel secondo tempo il computo è di 17 conclusioni a 4.

Un dominio netto che aveva impedito di creare qualsiasi problema (escluso un tiro di Gineitis da fuori area) se non fosse stato per gli errori inviduali di Bisseck e Calhanoglu.

I blackout dell’Inter però - non isolati in questa stagione - costringono quasi sempre San Siro a tenere il fiato sospeso fino al triplice fischio. Disattenzioni più che merito degli avversari, leggerezze che la squadra di Inzaghi non può concedersi se vuole bissare la vittoria dello Scudetto e dire la sua in Champions League, giocandosi le proprie chance fino alla fine.