Calcio e Finanza
·31 marzo 2025
Pirelli, scontro interno: il socio cinese vuole portare il CdA a Pechino

Calcio e Finanza
·31 marzo 2025
Il consiglio di amministrazione di Pirelli, riunitosi mercoledì 26 marzo, ha deciso all’unanimità di rinviare di un mese, al 28 aprile, l’approvazione del bilancio 2024. Ma di certo non sono mancate le discussioni e gli scontri all’interno del CdA, dovute anche al momento storico per la società.
Come riporta l’edizione odierna de La Repubblica, fin dall’inizio della riunione, l’amministratore delegato Andrea Casaluci ha proposto di posticipare l’approvazione di un mese, con l’obiettivo di trovare una soluzione ai problemi in discussione ed evitare scontri ulteriori che avrebbero potuto evidenziare le già esistenti divisioni interne. Tuttavia, il presidente di Pirelli, Jiao Jian, che presiedeva la seduta, ha inizialmente respinto la proposta, sottolineando che il rinvio non era all’ordine del giorno.
Si è quindi svolto un primo confronto senza votazione, dal quale è emerso che nove consiglieri su 15 erano favorevoli al rinvio, tra cui i due consiglieri indipendenti italiani nominati dall’azionista cinese Sinochem. I sei consiglieri cinesi (quattro indicati da Sinochem e due indipendenti) si sono invece espressi contro.
Alla base delle tensioni tra gli azionisti italiani e quelli cinesi ci sono due questioni, entrambe legate alla Cina. Da un lato, la nuova normativa statunitense che limita l’uso di tecnologie cinesi nei “connected vehicles” potrebbe avere ripercussioni sui Cyber Tyre di Pirelli, mettendo a rischio le vendite negli Stati Uniti, mercato che rappresenta fino al 40% del fatturato della Bicocca. Dall’altro, il bilancio 2024 deve chiarire chi controlla l’azienda alla luce delle modifiche alla governance introdotte con il Golden Power nel giugno 2023.
Su questo punto esistono divergenze interpretative: i rappresentanti cinesi sostengono che, in base all’articolo 93 del TUF, il controllo resta in mano a Sinochem, mentre il management italiano e il collegio sindacale, applicando le regole IFRS 10, ritengono che Sinochem non abbia più il controllo effettivo. Anche Consob ha sottolineato la necessità di una decisione chiara su questa materia.
Di fronte a questi contrasti, che rischiavano di compromettere l’approvazione del bilancio, il presidente Jiao ha inizialmente evitato di mettere ai voti il rinvio, prendendosi del tempo per consultarsi con i propri legali in Cina, i quali, però, non erano preparati a tale scenario. Solo dopo sette ore ha accettato di sottoporre la proposta a votazione, ottenendo l’unanimità, poiché tutti hanno riconosciuto la necessità di trovare una soluzione condivisa.
Tuttavia, prima di concludere la riunione, Jiao ha rilanciato, suggerendo di tenere il prossimo consiglio a Pechino o a Hong Kong. Si apre così un mese di intense trattative per raggiungere un accordo, anche se la strada appare in salita: per conformarsi alle normative americane, la quota di partecipazione cinese in Pirelli dovrebbe scendere sotto il 25%, oppure la governance andrebbe ulteriormente modificata affinché Sinochem venga considerato un mero investitore finanziario. Si tratta di ipotesi che difficilmente Sinochem accetterà, a meno che un nuovo intervento del governo italiano attraverso il Golden Power non la obblighi a farlo.
Live
Live