Ranieri Fiorentina: «In Viola a vita, è la mia idea. Firenze ideale, qui si vive per il calcio. Conosco Zaniolo da una vita. E in campo faccio il duro per un motivo…» | OneFootball

Ranieri Fiorentina: «In Viola a vita, è la mia idea. Firenze ideale, qui si vive per il calcio. Conosco Zaniolo da una vita. E in campo faccio il duro per un motivo…» | OneFootball

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Calcionews24

·21 marzo 2025

Ranieri Fiorentina: «In Viola a vita, è la mia idea. Firenze ideale, qui si vive per il calcio. Conosco Zaniolo da una vita. E in campo faccio il duro per un motivo…»

Immagine dell'articolo:Ranieri Fiorentina: «In Viola a vita, è la mia idea. Firenze ideale, qui si vive per il calcio. Conosco Zaniolo da una vita. E in campo faccio il duro per un motivo…»

Il capitano della Fiorentina Luca Ranieri ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato della stagione in maglia viola. Le parole

Classe 1999, cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, Luca Ranieri oggi è il capitano della Viola. Su La Gazzetta dello Sport c’è una bella intervista a un giocatore felice del suo presente e delle prospettive future.

VIOLA A VITA – «Io ho il contratto fino al 2028, ma firmerei subito. In Viola a vita. Qui sto bene».


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I BAFFI PER SEMBRARE PIU’ ESPERTO – «Ma no. La prima volta li feci ad Ascoli. Parliamo del 2020 Dissi proviamo. Mi sono piaciuto. Taglio la barba, ma lascio il baffo. Ora è un’abitudine».

LA VITA A FIRENZE«Sto con Camilla che è di Genova, ligure come me che sono di Spezia. Abbiamo una bambina, Ariel, 14 mesi. Da quando è nata ho messo via la PlayStation. E giocavo. Faccio una vita tranquilla, mi piace andare a mangiar fuori. Adoro la Fiorentina. Ponte Vecchio e Piazza Michelangelo sono i luoghi del cuore. I fiorentini vivono di calcio, sono coinvolti».

MAGGIORE E ZANIOLO – «Ci conosciamo da quando avevamo 4 anni. Scuola calcio, scuole medie. Giulio è un anno più grande. Siamo amici. Sembrava che già quest’estate Nicolò potesse arrivare; a gennaio mi ha chiamato per dirmi che era fatta. E sono felice che sia con noi. Andiamo a mangiare insieme, pure lui è papà».

A FOGGIA IN C PER IMPARARE IN FRETTA – «Proprio così. L’amore per il calcio lì viene sopra tutto. Avevamo un -8 da recuperare. Non ce la facemmo, ma non dimenticherò mai l’allenatore Gianluca Grassadonia. Aveva idee di gioco fenomenali. Ed è stata fondamentale la tappa di Salerno dove raggiungemmo la salvezza. Ci davano per spacciati, arrivò Walter Sabatini, un maestro che ringrazio».

FACCIA DA DURO – «Me lo dicono tutti. A volte esagero, con la fascia devo contenermi. Ma fa parte di me, do tutto, sento tanto la sfida così e cerco di caricare un gruppo fantastico con grandi uomini come Beltran, Mandragora, Gosens, de Gea per cui parla la carriera».

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