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Redazione·24 gennaio 2024
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La designazione di Rapuano, e la sua conduzione nella finale della Supercoppa italiana, ha creato nuovi grattacapi al mondo arbitrale e rimesso i direttori di gara di nuovo nel mirino.
Il designatore Gianluca Rocchi non è escluso dalla polemica. Nel frattempo emergono retroscena sulla finale tra Napoli e Inter: Rocchi, secondo Il Mattino, si sarebbe recato nello spogliatoio di Rapuano dopo i primi 45 minuti per rimproverarlo sul metro di giudizio adottato in campo.
Nel quotidiano, si legge, poi il cambio di atteggiamento di Rapuano nella ripresa, dopo una prima frazione troppo permissiva: da qui la doppia ammonizione di Giovanni Simeone, tra il 55′ e il 60′.
Secondo Il Corriere dello Sport, inoltre, “lo stesso Rocchi avrebbe ammesso ai pochi confidenti dei quali si fida come la scelta di Rapuano fosse stata sbagliata”.
Insomma non è un momento facile per la classe, viste anche le dichiarazioni rilasciate a Le Iene da un arbitro di Serie A ancora in attività, ma è stata proprio la scelta per la finale Napoli-Inter – secondo Il Corriere dello Sport – ad aver riacceso la battaglia politica interna che minerebbe alla stabilità della categoria.
Secondo il quotidiano, il problema dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) ad oggi non è esclusivamente tecnico ma si tratterebbe di una faida interna che si ripercuote sulla serenità del mondo arbitrale, sia in Serie A che nelle categorie inferiori.
Tutti sarebbero preoccupati di scegliere su quale carro salire per il futuro, in vista delle elezioni: da una parte l’ex presidente dell’AIA, Trentalange, “che dopo essersi dimesso ed essere stato assolto dal mancato ‘omesso controllo’ per il caso D’Onofrio (ex Procuratore capo dell’AIA arrestato per traffico di stupefacenti, nelle ipotesi di chi ha indagato), adesso ha tutta la voglia di riprendersi il posto” – scrive Il Corriere – “nel ruolo di sfidante”.
Dall’altra parte, “più che l’attuale governance (presidente Pacifici e il vice Zaroli) ci sarebbe la coppia Rocchi-Orsato, pronta ad imprimere la svolta con la benedizione della FIGC”.
Il problema sarebbe conciliare tutto questo con l’attività tecnica in corso. Entrambi gli schieramenti avrebbero sempre l’opzione di far scattare il commissariamento dell’AIA.
I nove membri, tra cui sono compresi presidente (Pacifici), vicepresidente (Zaroli) e 7 componenti del Comitato Nazionale, sono divisi in due fazioni e possono sfiduciare l’attuale governance ritirando il loro appoggio.
Facendo cadere il governo, Gravina avrebbe carta bianca per scegliere il commissario (in molti indicano Rocchi, ma a via Allegri restano in attesa).