Roma-Inter analizzata IN tre punti: lettura obbligata e rischi esterni | OneFootball

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Inter-News.it

·21 ottobre 2024

Roma-Inter analizzata IN tre punti: lettura obbligata e rischi esterni

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Roma-Inter dopo la sosta per riprendere la stagione nel migliore dei modi con un’importante vittoria, anche se di misura. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la 8ª giornata di Serie A

ROMA – L’Inter di Simone Inzaghi non cade nella trappola della Roma dell’ex Ivan Juric e torna dalla Capitale con tre punti preziosi per la classifica. Il gol del capitano Lautaro Martinez permette di staccare nuovamente il Milan (14), rimettere dietro la Juventus (16) e continuare l’inseguimento della capolista Napoli (19). Analizziamo Roma-Inter (0-1) di Serie A in tre punti.


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Preparazione “rovinata” da una lettura obbligata: Inzaghi senza scelte

1. INFORTUNI – Il primo dettaglio che vede la luce in Roma-Inter riguarda l’infermeria. Gli infortuni in serie che aggiungono uno o più livelli di difficoltà alla trasferta romana. L’Inter si presenta nella Capitale senza Kristjan Asllani e Piotr Zielinski ma dopo nemmeno un quarto d’ora si ferma Hakan Calhanoglu e prima della mezz’ora Francesco Acerbi allo stesso modo. Uno scenario complicato che lo stesso Inzaghi riassume con un concetto: a nemmeno un terzo di partita all’Inter rimane solo uno slot utile per i (tre) cambi rimasti. Ciò significa non avere più margine di ragionamento nella lettura della partita. Inzaghi può ritoccare parzialmente la sua Inter sfruttando l’intervallo oppure aspettare la ripresa per calare il triplo cambio. E propende per questa seconda opzione. Il gol di Lautaro Martinez dopo un’ora di gioco dà una grossa mano nella gestione della gara. Ma si tratta di una gestione fatta in emergenza. L’Inter vince una partita difficile complicatasi ulteriormente. Poche scelte da fare ma alla fine funzionano tutte.

Nell’emergenza non mancano i test: le mosse di Inzaghi in Roma-Inter

2. MODIFICHE – Anche in un momento di emergenza la calma di Inzaghi fa la differenza. I primi due cambi obbligati hanno anche due sostituti obbligati per non alterare il 3-5-2 inzaghiano. In difesa Stefan de Vrij prende il posto di Acerbi e a centrocampo solo Davide Frattesi può subentrare per rimpiazzare Calhanoglu, visto che ha il classe 2005 Thomas Berenbruch come unica alternativa. In mezzo va il rientrante Nicolò Barella, che ha altre caratteristiche. Cambia la regia, si abbassa il baricentro e si modifica parzialmente l’ordine nella manovra. Dopo il vantaggio l’Inter resiste 10′ e poi arriva il triplo cambio finale. La “novità” è Yann Bisseck utilizzato sul centro-sinistra al posto di Alessandro Bastoni anziché a destra. Nessun debutto per Tomas Palacios ma resta fuori anche Carlos Augusto, che si candida per la prossima partita. La mossa inaspettata è Joaquin Correa al posto di Lautaro Martinez, che significa lasciare Marko Arnautovic e soprattutto Mehdi Taremi in panchina. L’impressione è che Inzaghi continui a calcolare tutto. Più che la sosta internazionale, è il calendario dell’Inter a guidare le sue scelte.

Vittoria di misura: le difficoltà arrivano solo dall’esterno

3. POLEMICHE – Inzaghi prepara la partita ed è costretto a rivedere e (ri)valutare le sue scelte ogni quarto d’ora. Quasi come un orologio svizzero. Formazione iniziale (0-15′), primo cambio (15-30′), secondo cambio (30-45′) e rientro dall’intervallo (45-60′). Il gol di Lautaro Martinez al 60′ fa iniziare un’altra mini-partita. Vantaggio minimo (60-70′), triplo cambio (70-80′) e gestione finale (80-90′) fino al recupero. La partita si sarebbe sviluppata diversamente se non ci fossero state determinate decisioni arbitrali. Al 31′ il rigore negato a Marcus Thuram per fallo – da espulsione? – di Bryan Cristante avrebbe potuto cambiare sicuramente tutta la partita. Altra situazione ambigua si crea al 66′, quando l’arbitro Davide Massa interrompe una ripartenza nerazzurra potenzialmente da gol. Il rischio di lasciare due punti a Roma in modo beffardo, in pieno recupero, è legato principalmente a questi episodi (sfavorevoli) dal punto di vista arbitrale. L’Inter avrebbe potuto rischiare molto meno ma il risultato premia Inzaghi. L’unica preoccupazione adesso è l’infermeria, perché il calendario non prevede pause per le prossime tre settimane.

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