❤️ Salva Ferrer racconta il suo calvario: “Mi serviva vivere tutto con normalità. La notte sogno di esordire di nuovo” | OneFootball

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·26 marzo 2025

❤️ Salva Ferrer racconta il suo calvario: “Mi serviva vivere tutto con normalità. La notte sogno di esordire di nuovo”

Immagine dell'articolo:❤️ Salva Ferrer racconta il suo calvario: “Mi serviva vivere tutto con normalità. La notte sogno di esordire di nuovo”

Il terzino dello Spezia, Salva Ferrer, ha rilasciato una lunga e toccante intervista a Cronache di Spogliatoio dove ha raccontato i difficili mesi attraversati dopo che gli è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin e come li ha superati:

Ho tenuto vicino a me le persone che mi hanno trattato in modo normale, che mi parlavano anche dei loro problemi, che non mi facevano sentire speciale solo perché ero malato. Avevo bisogno di vivere tutto con normalità“.


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Tanti ragazzi, che hanno passato o stanno passando ciò che è successo a me, mi hanno scritto. In tanti volevano che mostrassi di più la mia vita sui social per dargli forza, ma la verità è che non tutti i giorni erano bellissimi e da raccontare. Ma se stavo bene, ero spinto nel farlo per fare forza di combattere“.

Ho avuto un cancro, l’ho sconfitto. Piangevo di notte. Sono tornato in campo dopo sei cicli di chemio, ora sogno solo di giocare nuovamente. Mi sono alzato una mattina e ho sentito un nodulo sul collo. Ho pensato un po’ come fanno tutti: ‘Vabbè, non sarà niente’. Sono andato a fare un controllo e mi hanno diagnosticato un linfoma di Hodgkin, un cancro al sistema linfatico. Fino a quando non me lo hanno detto, pensavo che tanto non sarebbe stato niente. E invece no. La vita mia ha obbligato a fermarmi. Ho fatto otto mesi di trattamento di chemioterapia”.

Ero talmente convinto di tornare a giocare che ho fatto l’ultima chemio di venerdì e il lunedì ho svolot il primo allenamento. Pensavo: ‘Finito il ciclo di chemio, tornerò e starò bene’. Invece più chemio fai, più accumuli, più il tuo corpo ne è colpito. Il primo allenamento è stato terribile, sentivo il mio corpo strano. Percepivo dolori mai sentiti in vita mia.”

Adesso sto bene. Vado in panchina e nell’ultima amichevole contro la Primavera durante questa pausa ho giocato 60 minuti. Da due mesi sento che il mio corpo non ha più residui dei trattamenti e sto bene. Non vedo l’ora di fare il primo minuto. La notte sogno di essere tornato, di esordire una seconda volta. poi mi alzo di colpo, mi accorgo che è solo un sogno e mi scendono le lacrime. Ma so che il mio momento arriverà presto“.

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