gonfialarete.com
·12 gennaio 2025
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La squadra azzurra risponde all’Inter, che nel pomeriggio aveva vinto di misura a Venezia, piegando la resistenza dell’Hellas al Maradona con una prestazione convincente: le firme sul successo azzurro sono del portiere gialloblù Montipò, protagonista di una sfortunata autorete al 5′ su tiro a giro di Di Lorenzo, e di Anguissa, a segno con una prodezza al 61′.
Antonio Conte riparte da un punto cruciale, quello spirito combattivo che ha trasformato una squadra ferita in una macchina vincente. Dopo il caso Kvara che ha tenuto banco nelle ultime ore, il Napoli si prepara ad affrontare il Verona in ripresa per la prima giornata del girone di ritorno.
La gara di andata, un secco 3-0 in favore dei gialloblù, segnò simbolicamente la fine di un periodo buio per gli azzurri, ma anche l’inizio di una rinascita. Quella sconfitta, dolorosa ma necessaria, fu il preludio di un nuovo ciclo per il Napoli, costruito grazie all’intervento deciso della società e all’impronta mastodontica di Antonio Conte.
Il Napoli apparso in estate, all’andata insomma, era diverso (è dir poco): privo di identità e di rinforzi adeguati, faticava a trovare il suo equilibrio. Conte ha parlato chiaro, la società ha risposto. L’ex ct della nazionale azzurra ha cambiato le carte in tavola, portando un entusiasmo nuovo e una chiara direzione tecnica.
La serata era attesa con curiosità anche per la vicenda legata a Kvaratskhelia, che, dopo aver chiesto la cessione, ha assistito alla partita dalla tribuna. Gli azzurri, però, non hanno risentito dell’assenza del georgiano, sbloccando il match già al 5’. Decisivo un episodio sfortunato per il portiere scaligero Montipò, che ha deviato nella propria porta un tiro di Di Lorenzo dopo che il pallone, calciato dal capitano partenopeo, aveva colpito il palo. Da quando Neres è entrato stabilmente negli schemi di Conte, il Napoli ha ritrovato brillantezza offensiva. Le cifre parlano chiaro: tre gol all’Udinese, due al Genoa, tre alla Fiorentina e altri due al Verona. Con 32 reti segnate, gli azzurri sono ora il quarto miglior attacco della Serie A, mentre continuano a vantare la miglior difesa del campionato, con appena 12 gol subiti in 20 partite (di cui tre incassati alla prima giornata proprio contro il Verona).
Dopo aver dominato il primo tempo senza riuscire a raddoppiare, il Napoli ha chiuso i conti al 61’. Protagonisti Lukaku e Anguissa: il belga ha servito una sponda perfetta al centrocampista ex Fulham, che ha insaccato con un preciso sinistro da fuori area, sigillando il 2-0.
La vittoria contro gli scaligeri consolida la leadership del Napoli, che si mantiene in vetta con 47 punti. L’Inter resta un’insidia, potenzialmente in grado di scavalcare i partenopei grazie alle due gare da recuperare, ma la distanza con l’Atalanta si è ampliata: la squadra di Gasperini è ora a -5. Lo scontro diretto di sabato prossimo, Atalanta-Napoli, sarà cruciale, con Gasperini che, nel migliore dei casi, potrà arrivare al match con un ritardo di due punti.
Le critiche delle ultime settimane avevano dipinto un divario abissale tra Conte e Gasperini, ma la realtà del campo racconta una storia diversa. Il calcio, fortunatamente, si decide ancora a suon di gol, non con giudizi arbitrari o voti su carta. E il Napoli, gol dopo gol, sta dimostrando di meritare il posto più alto della classifica.
NAPOLI (4-3-3) – Meret 6.5; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 7, Juan Jesus 6.5, Spinazzola 6 (83′ Mazzocchi NG); Anguissa 7.5, Lobotka 6.5, McTominay 6 (77′ Raspadori NG); Politano 6 (77′ Ngonge NG), Lukaku 6.5 (77′ Simeone NG), Neres 6.5 (90′ Zerbin NG). All.: Conte 7.
VERONA (3-4-1-2) – Montipò 5.5; Magnani 5.5, Coppola 6, Dawidowicz 5; Faraoni 6 (76′ Daniliuc 5.5), Duda 5, Belahyane 5 (84′ Mosquera NG), Lazovic 6 (69′ Bradaric 5.5); Suslov 6; Tengstedt 5 (76′ Kastanos 6), Sarr 5.5 (69′ Livramento 5.5). All.: Zanetti 5.5.
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