Sponsor e grandi eventi: così i dazi di Trump potrebbero colpire lo sport | OneFootball

Sponsor e grandi eventi: così i dazi di Trump potrebbero colpire lo sport | OneFootball

Icon: Calcio e Finanza

Calcio e Finanza

·4 aprile 2025

Sponsor e grandi eventi: così i dazi di Trump potrebbero colpire lo sport

Immagine dell'articolo:Sponsor e grandi eventi: così i dazi di Trump potrebbero colpire lo sport

I dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, hanno già avuto effetto sulla Borsa a livello mondiale, con bruschi cali registrati anche in tutta Europa. Le misure rischiano di produrre un effetto devastante sull’economia, e tra i comparti a rischio c’è anche lo sport, considerando il ventaglio di società legato a questo mondo tra investimenti e sponsorizzazioni.

Partendo da questo ultimo punto, come ricordato dalla BBC, gli Stati Uniti ospiteranno nei prossimi anni alcuni dei più grandi eventi sportivi al mondo, come i Mondiali del 2026 e le Olimpiadi e Paralimpiadi di Los Angeles del 2028. Questi eventi dovrebbero offrire alle aziende estere un’occasione chiave per aumentare la loro visibilità e le vendite negli USA.


OneFootball Video


L’effetto dell’introduzione dei dazi sugli sponsor

Il produttore automobilistico coreano Hyundai, ad esempio, intende trarre vantaggio dall’accordo di sponsorizzazione con la FIFA durante il Mondiale per Club di quest’anno e poi durante i Mondiali del 2026. Ma le politiche commerciali aggressive di Trump potrebbero far cambiare idea a queste aziende? «Immagino che alcuni sponsor stiano ora rivalutando come “attivare” tali accordi negli Stati Uniti, vista la presenza di barriere commerciali imposte», afferma John Zerafa, che si occupa di strategie per le candidature di eventi sportivi.

«Perché mai uno sponsor dovrebbe spendere milioni di sterline se ora è diventato proibitivo vendere in America?», ha aggiunto. Molte società e atleti sono sponsorizzati da brand di abbigliamento sportivo. Dal momento che la maggior parte di queste aziende si affida a materiali e produzione in Asia – dove Trump ha imposto alcuni dei dazi più alti – non sorprende che i titoli in borsa di Nike, Adidas e Puma siano crollati, per il timore che i maggiori costi d’importazione si riversino sui consumatori.

Secondo l’esperto di finanza sportiva Kieran Maguire, l’impatto dovrebbe essere limitato. «Per una maglia replica da 100 dollari venduta negli Stati Uniti, i costi di produzione alla fonte saranno intorno ai 12-15 dollari, forse anche meno. Quindi, anche con un dazio del 40% sull’importazione, si tratterebbe solo di circa 4 dollari in più».

La European Sponsorship Association ha dichiarato alla BBC che sta «monitorando attentamente la situazione e cercherà attivamente le opinioni della comunità delle sponsorizzazioni sportive. Come organismo rappresentativo, risponderemo di conseguenza se dovesse emergere un impatto negativo concreto sull’industria», ha aggiunto.

L’eventuale impatto dei dazi sui grandi eventi sportivi

Nel contesto delle tensioni commerciali, i dazi imposti da Trump hanno sollevato interrogativi anche sull’atmosfera che si respirerà durante i vari eventi sportivi in programma negli Stati Uniti, a partire dalla Ryder Cup prevista per quest’anno. Con i leader dell’Unione Europea molto critici verso la politica dei dazi, non sarebbe sorprendente assistere a un aumento del sentimento anti-europeo tra i tifosi americani.

E poi c’è il Mondiale del 2026, che gli Stati Uniti ospiteranno insieme a Messico e Canada. Il mese scorso, Trump ha affermato che le tensioni politiche ed economiche con i co-organizzatori del Mondiale sarebbero positive per il torneo. «Penso che lo renderà più emozionante. La tensione è una cosa buona», ha dichiarato il presidente degli USA.

Trump ha anche annunciato la creazione di una task force per il Mondiale – che presiederà personalmente – per garantire che il torneo si svolga senza intoppi. Ma le politiche protezionistiche di Trump sollevano seri dubbi sulla capacità e la volontà dei tre Paesi di collaborare in ambiti come la sicurezza o il rilascio dei visti per i tifosi e il loro libero spostamento attraverso i confini. Con materiali importati come acciaio e alluminio diventati più costosi, emergono anche preoccupazioni sull’infrastruttura del torneo.

Le tensioni dovute ai dazi potrebbero far sì che scene simili si ripetano anche ai Mondiali o alle Olimpiadi? Fonti interne al Comitato Olimpico Internazionale (CIO) hanno riferito alla BBC di essere fiduciose che l’amore di Trump per lo sport – e il suo desiderio di fare delle Olimpiadi del 2028 una piattaforma globale di successo verso la fine del suo secondo mandato – garantiranno che la preparazione dell’evento non venga ostacolata dalla geopolitica.

I prodotti e i servizi sportivi

Con i dazi imposti da altri Paesi, una guerra commerciale potrebbe colpire chiunque – persona, squadra o lega – acquisti attrezzature sportive prodotte negli Stati Uniti, così come i consumatori americani di prodotti fabbricati all’estero. La Serie A – per fare un esempio – esporta i suoi contenuti negli USA grazie a un contratto con CBS-Paramount, ma poiché si tratta di un servizio e non di un prodotto, i dazi non si applicano.

Un problema più serio per l’industria calcistica europea potrebbe essere il calo del potere d’acquisto dei consumatori, con meno soldi da spendere per biglietti e abbonamenti TV, nel caso in cui si concretizzassero i timori di una recessione.

Visualizza l' imprint del creator