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Saverio Grasselli·26 settembre 2024
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Saverio Grasselli·26 settembre 2024
Nuova puntata, sempre lo stesso José Mourinho. L'allenatore del Fenerbahçe, mercoledì, ha spiegato i motivi per cui non si è presentato in conferenza stampa post-sconfitta nel derby di Istanbul per 3-1 contro il Galatasaray.
Sabato, lo Special One ha subito il primo KO stagionale in Super Lig - ma il motivo della sua assenza davanti ai microfoni non è stato il risultato maturato nei 90 minuti.
“In 24 anni di calcio, non sono mai scappato da una conferenza stampa, soprattutto dopo una sconfitta”, ha detto Mourinho. “Non ho mai avuto paura di un giornalista, di una domanda o di una conferenza stampa. Quindi non è con voi che avrei cambiato il mio modo di essere”.
“Non ha nulla a che fare con il risultato, non ha nulla a che fare con niente. Ha solo a che fare con qualcosa che è scorretto. Non ha senso aspettare 75 minuti per una conferenza stampa. Appena è terminata la partita mi sono congratulato con l'allenatore avversario e poi sono andato subito all'intervista flash. Dopodiché ho dovuto aspettare 70 minuti per la conferenza stampa. In realtà sono andato lì, ho aspettato alla porta e ho cercato di entrare, ma me l'hanno impedito. Ho dovuto aspettare dietro a un cancello, è una cosa che non capisco. Posso capire che il direttore tecnico della squadra ospite debba entrare per primo nella conferenza stampa, ma non era questo il caso perché entrambe le squadre erano di Istanbul. Ci dovrebbero essere dei limiti".
"Normalmente si aspettano 15-20 minuti per la conferenza stampa, 30 minuti se necessario. Ma aspettare 70 minuti come succede in Turchia è irrispettoso. Se pensate che vi abbia mancato di rispetto, sono io che penso che abbiate mancato di rispetto a me. Sapete a che ora abbiamo lasciato lo stadio quel giorno, anche se non ho partecipato alla conferenza stampa? Se avessi partecipato probabilmente saremmo partiti alle 3 del mattino. Il giorno dopo eravamo qui alle 10 per analizzare la partita che abbiamo giocato e la squadra dell'Union-Saint Gilloise".
La situazione, nei giorni precedenti, aveva alzato parecchia polvere in Turchia, anche per lo sfottò del Galatasaray verso José: “The Crying One”, l'immagine photoshoppata dal club in cui Mou viene ritratto sulla copertina di un libro.