PianetaChampions
·7 settembre 2024
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L’intervista di Maduka Okoye a The Italian Football Podcast. Il portiere dell’Udinese si è soffermato sui suoi idoli d’infanzia, soffermandosi poi sulle doti di Lucca e sull’arrivo a Udine di Runjaic. Di seguito le sue parole:
“Idolo? Sempre Nelson Dida, e mai nessun altro. Non l’ho mai incontrato, ma ho avuto contatti con lui attraverso altre persone, e questo mi rende molto felice. Sono cresciuto guardando Dida, stando in porta e immaginando di essere lui. Mi ha dato molta motivazione, per me è il numero 1 al mondo. Forse dovrei fare attenzione a quello che dico, ma ho sempre tifato per il Milan di Dida. Spogliatoio diviso con Sanchez? Incredibile, ricordo quando è entrato per la prima volta nello spogliatoio. Ero seduto sulla mia sedia, proprio all’inizio, ho alzato lo sguardo, mi sono alzato subito e gli ho stretto la mano come per dire: è Alexis Sanchez. È una leggenda del calcio, non solo una leggenda dell’Udinese, ma del gioco in generale. È un privilegio e sono orgoglioso di poter lavorare con una leggenda come lui. Lucca ha il potenziale per diventare il numero 9 dell’Italia. Per me è già un attaccante di alto livello. Come me, è giovane e deve lavorare su tante cose. Prima o poi, al 100%, ci arriverà. Ha tutte le qualità. Ha l’altezza, ma ha anche le capacità di un attaccante che non è così alto, se capisci cosa intendo. È un giocatore molto speciale, sono felice di giocare con lui”.
“Il mio primo anno è stato un po’ turbolento perché sono arrivato a Udine dal Watford. Non ho giocato molto in Inghilterra perchè stavo recuperando da un’operazione alla spalla. Per fortuna la famiglia Pozzo mi ha dato una possibilità qui all’Udinese. Sono arrivato come secondo portiere, ma in 17 partite sono riuscito a conquistare il posto da titolare. E da lì è iniziato il viaggio. Sono molto felice di come stanno andando le cose qui. Sono molto felice della mia prima stagione. Per noi giocatori e per il club è stato molto importante rimanere in Serie A; l’Udinese è in Serie A da 30 anni. Sono felice di aver potuto giocare un ruolo nel mantenere il club in Serie A, dove merita di stare. Abbiamo avuto dei tifosi molto forti che ci hanno sostenuto nei momenti difficili e ce l’abbiamo fatta all’ultima giornata”.
“È fantastico lavorare con Kosta Runjaic, è una persona davvero speciale, e questo lo rende un grande allenatore. È spirituale e lavora con molta energia, e penso che ne avessimo bisogno. Possiamo sentirlo e vederlo in campo, questo era ciò che mancava. Da quando è arrivato, siamo diventati una squadra completamente nuova. Siamo molto contenti di lui e non vedo l’ora di continuare a lavorare con lui. Ci dice che crede in noi. È una persona molto onesta e diretta, non si trattiene mai e ci dice sempre cosa pensa. Questo lo rende molto speciale perché è estremamente onesto. Molti allenatori magari non ti parlano così apertamente, ma lui lo fa, e questo lo rende un grande allenatore”.