Inter News 24
·29 de dezembro de 2024
Inter News 24
·29 de dezembro de 2024
Intervistato in esclusiva da MilanNews24, Marco Bucciantini è tornato sulle dichiarazioni dei giorni scorsi di Gerry Cardinale, proprietario del Milan, il quale aveva preso come esempio negativo la gestione fatta da Steven Zhang con l’Inter.
COME COMMENTO LE DICHIARAZIONI DI CARDINALE? – «Innanzitutto va detto che le dichiarazioni di Cardinale sono state commentate partendo dai titoli dei media, dunque spesso ci si è soffermati sulla eco (e la forzatura) dei concetti più mediatici. Alcune parole però erano oggettivamente sbagliate come quelle su Zhang e l’Inter. Lì c’è stato un difetto di mira: l’Inter, appunto, al posto di Zhang. Altre dichiarazioni sono state invece scontate visto che l’obiettivo di fare un calcio sostenibile dovrebbe essere l’obiettivo di tutti, a prescindere dalla nazionalità delle proprietà. In America si sono dati l’obiettivo di un’armonia competitiva, di un accesso alle possibilità, ma lo fanno all’interno di leghe chiuse: dunque certe cose sono semplicemente irreplicabili, il sistema non è sovrapponibile a quello europeo. Ma alcune idee e regole virtuose sì.
La battaglia per infrastrutture di proprietà dovrebbe vedere tutti allineati con chi la sostiene, per esempio. Però bisogna accostarsi alla cultura del posto dove si lavora. In Italia ci sono sempre stati grandi dirigenti che hanno fatto la storia del calcio, ce ne sono anche oggi (ma non al Milan). In tutto il discorso a me manca ritrovare queste linee guida, ritrovarle intendo oggi nel Milan attuale: competenza, identità, storia, figure politiche che sappiano parlare alla gente in determinati momenti. Queste cose sono decisive in qualsiasi inquadramento economiche che voglio dare a un’impresa. Se le mortifico, se evito di raffrontarmi con questa “cultura” specifica del gioco e del Paese, allora vengo da Marte e non dall’Italia. Su alcune scelte recenti forse andrebbe fatta un po’ di autocritica».
CHI LA FAVORITA PER LO SCUDETTO? – «La favorita del campionato è l’Inter, non solo perchè ha i giocatori più forti ma perché ha lavorato meglio in questi anni. Il premio che riceve è questa sua competitività, questa facilità nel creare gioco, occasioni. Poi ci metto l’Atalanta: due squadre che hanno vinto in questo 2024, illuminate dalla consapevolezza delle vittorie, ormai temute anche in Europa, dove possono giocarsela. Poi metto il Napoli, perché Conte – come sempre – è riuscito a rivoluzionare l’andazzo, a virare tutte le energie e le forze dove ha indicato con l’indice. Ma le squadre nerazzurre in questo momento hanno una bellezza, una potenza, una forza superiore».