Inter-News.it
·14 de janeiro de 2025
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Calhanoglu si è infortunato nuovamente e Inzaghi dovrà farne a meno per un po’ di partite ma in casa Inter è doveroso iniziare a ragionare su un futuro diverso. La centralità del regista turco, ormai prossimo a compiere 31 anni, è destinata a sfumare per evitare rischi in futuro
MILANO – L’infortunio di Hakan Calhanoglu è solo l’ultima notizia negativa in casa Inter dopo una serie di notizie altrettanto negative. Lo stop del centrocampista turco si aggiunge a quelli di Yann Bisseck e soprattutto Henrikh Mkhitaryan, che sono i due infortunati più importanti dell’attuale lista nerazzurra. E per Calhanoglu si tratta già del terzo infortunio stagionale. Tutti diversi. Il primo è datato ottobre 2024, quando un’elongazione agli adduttori della coscia sinistra lo tiene fuori per tre partite (Young Boys, Juventus ed Empoli). Dopo un mese esatto a novembre è il turno di un ipotetico problema all’inguine che si “trasforma” in lieve risentimento agli stessi adduttori della coscia sinistra. Una potenziale ricaduta che gli fa saltare solo la trasferta di Verona. Si arriva così a gennaio 2025, quando la lieve elongazione agli adduttori della coscia destra diventa nel giro di pochi giorni un lieve risentimento al soleo della gamba destra. Niente trasferta di Venezia né recupero contro il Bologna ma probabilmente Calhanoglu salterà anche le quattro partite successive (Empoli, Sparta Praga, Lecce e Monaco). La speranza di Simone Inzaghi è riavere il suo regista a inizio febbraio, ovvero per il terzo Derby di Milano stagionale. Nel frattempo l’Inter di Inzaghi dovrà reinventarsi senza il suo Calhanoglu tre in uno.
Hakan Calhanoglu in Inter-Arsenal di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
TRE IN UNO – Calhanoglu in stagione ha già saltato per infortunio cinque partite, che diventeranno quasi sicuramente nove. Almeno nove. Considerando anche il riposo a Monza, più le uscite per infortunio contro la Roma in Serie A al 12′ e contro il Milan in Supercoppa Italiana al 35′, si può dire che le assenze sono già più di sette. E le presenze effettive nemmeno venti. Una media di un’assenza ogni quattro partite in calendario, quindi Calhanoglu gioca tre partite e si ferma. Un problema che si dirama in più problemi per la squadra nerazzurra. Il ruolo di assoluto protagonista nell’Inter di Inzaghi fa sì che un’assenza di Calhanoglu coincida con l’assenza del regista, del rigorista e del principale tiratore da fermo. L’unico vero numero dieci in rosa. L’Inter oggi non ha un alter ego di Calhanoglu. C’è solo Kristjan Asllani, che funge da backup del centrocampista turco ma non può essere al suo livello oggi. Nell’undici titolare non c’è un altro regista puro, visto che Mkhitaryan – tra l’altro in questo momento infortunato – ha caratteristiche complementari ma non sostitutive. E non c’è un vero rigorista, basti pensare ai pessimi numeri del capitano Lautaro Martinez dal dischetto. Sì, senza Calhanoglu manca la qualità necessaria.
Hakan Calhanoglu in Inter-Lecce di Serie A (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
CALCIOMERCATO INTER – L’errore di affidarsi a un unico calciatore all’interno di una rosa variegata è qualcosa di non replicabile. Ne va della credibilità di un intero progetto tecnico. Esiste un’Inter con Calhanoglu al centro del motore ma deve esistere anche un’Inter senza Calhanoglu. E oggi quella versione non esiste. Non per colpa di Asllani, sia chiaro. In sede di calciomercato è arrivato il momento di puntare su un profilo di centrocampista che garantisca maggiore qualità e quantità. Non solo davanti alla difesa. E anche su un paio di titolari che non abbiano paura di presentarsi dagli undici metri. Battere una punizione diretta con l’obiettivo di segnare. Calciare un angolo che sia un vero e proprio assist. E così via. In questo momento tutti questi compiti sono delegati al già citato Asllani ma anche a Piotr Zielinski, che è il vice-Calhanoglu dal dischetto. Due riserve, però, non potranno mai sostituire in modo adeguato un titolarissimo. In vista della prossima stagione (per non dire già a gennaio…) non serve solo un vero alter ego di Calhanoglu in cabina di regia ma anche chi si assuma responsabilità quando il pallone scotta. Nel giro di pochi mesi lasceranno Milano diversi calciatori: l’identikit dell’Inter per rimpiazzare ognuno non dovrà limitarsi al ruolo in campo. Meglio avere tre Calhanoglu che un Calhanoglu tre in uno.