Juventusnews24
·18 de abril de 2025
Conferenza stampa Braghin: «Oggi ha vinto il cuore oltre al resto, il nostro ciclo è unico. Canzi ha fatto la differenza. Mercato? Ogni tanto ci azzecchiamo. Juventus Women a Torino? Fosse per me…»

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·18 de abril de 2025
(Mauro Munno inviato allo Stadio Pozzo-La Marmora di Biella) – Stefano Braghin, Juventus Women Football Director, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria del sesto scudetto bianconero.
PRESENTAZIONE CONFERENZA – «Ho portato Azzurra Gallo con me perché è la più giovane e ha fatto tutto il percorso da quando aveva 13 anni. Ha fatto tutto il percorso con noi. Ci tenevo tanto ad averla perché è la ragazza che ha fatto meno minuti di tutte. Oggi hanno vinto tutte e venire con quelle forti era facile. Ci tenevo ad avere lei con me perché si è allenata dal primo giorno come se ogni allenamento fosse una finale. Simbolicamente rappresenta tutte le persone che non si vedono e hanno costruito questo scudetto».
COESIONE – «È scattata fin dall’inizio una coesione che c’è in tutte le squadre che vincono, che si costruisce nei rapporti e nella tolleranza per le differenze. Grazie al lavoro di tutti. Devo fare i complimenti a tutti. Al di là del potenziale singolo quello che determina è il clima e la chimica. Con una squadra forte vinci le partite, per vincere i campionati serve di più. Con me hanno lavorato Massimiliano Mazzetta e gli scout Malatesta e Vignoni. Oltre a Masciadri, team manager. Sono contento che alla fine ha vinto il cuore oltre al resto. È uno sport che sa ancora emozionare».
CANZI – «Ha fatto la differenza in tante cose. Conoscevo la sua proposta, il suo passato e la sua esperienza. Ha fatto la Serie A maschile per 10 anni. Ho scoperto poi la persona. Saperlo amico è un grande piacere e un qualcosa che non potevo immaginare. Ci ha dato tanto per raggiungere questo obiettivo tutt’altro che scontato».
CONTINUITA’ – «La continuità è il grande impegno del club nel calcio femminile. Ci sono stati dei pionieri e delle persone che ci hanno permesso di andare avanti. Non è scontato avere continuità di investimento e interesse nel calcio femminile. La società ci ha sempre permesso di lavorare e noi abbiamo fatto il nostro. La società merita un plauso. È un ciclo lungo: 6 scudetti e 13 trofei in 8 anni. Negli ultimi due anni sembrava un disastro. Ed è curioso. Il nostro ciclo è unico, vediamo quanto andrà avanti ancora».
GIOVANI – «Per noi sono fondamentali. Non possiamo fare investimenti nelle top player. La nostra filosofia è quella di far crescere i talenti in casa, oggi ne avevamo tante in casa e in panchina. Carola Coppo sta facendo un grande lavoro. È anche la responsabilità di far crescere il movimento. La distinta di oggi parla da sé. L’unica differenza è tra bravo e non bravo. Non tra vecchio è giovane».
JUVE A TORINO – «Fosse per me… Non ci sono i posti per giocare. A Biella siamo riconoscenti, ma la scelta di giocare qui non è strategica. È un problema di regolamenti che non ci permettono di giocare più vicini. Il progetto Mini Stadium non è abortito ma rallentato. I primi a provare disagio sempre fuori casa siamo noi».
MERCATO – «Ogni tanto ci azzecchiamo. Sono arrivate ragazze funzionali e un po’ meno scintillanti nella bacheca. Avevano le caratteristiche che servivano per rendere La Rosa più completa. Sono arrivate persone in un punta di piedi che non hanno insegnato come si fa. Nel museo della Juve ci sono 85 trofei. C’è poco da insegnare ma da riflettere. Sono entrare in un gruppo di ragazze italiane depositarie di questo club. C’è stata la giusta umiltà da entrambe le parti grazie anche al lavoro del mister e del suo staff».