PianetaBari
·02 de fevereiro de 2025
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Dopo lo smacco di Cesena, che ha avuto conseguenze anche in sede di mercato, il Bari riapre le porte del San Nicola per ospitare il Frosinone. Nella settimana appena trascorsa i biancorossi hanno salutato Giuseppe Sibilli, ormai svuotato da ogni tipo di energie come ampiamente dimostrato a Cesena. Al suo posto dal Genoa è arrivato Gaston Pereiro, trequartista di piede mancino espressamente richiesto da Longo per alzare il tasso qualitativo della squadra.
Non meno concitata è stata la settimana vissuta dalla dirigenza del Frosinone, che dopo la pesante sconfitta casalinga contro il Sudtirol ha meditato su un possibile cambio in panchina. Alla fine si è optato per confermare la fiducia a Greco, ma l’impressione è che la permanenza dell’ex centrocampista sia appesa ad un filo.
Quel filo potrebbe spezzarsi proprio al San Nicola, dove i ciociari si presenteranno con l’obbiettivo di ritrovare una vittoria che manca da 4 giornate. Nonostante siano passate oltre 10 partite dall’insediamento di Greco è difficile individuare dei punti fermi nello schieramento del Frosinone, ma in questa preview cercheremo di farlo.
Copyright: SSC Bari
Il sistema scelto da Greco è il 3-5-2, che però si presta a varie mutazioni in base alle caratteristiche degli interpreti scelti. Nelle ultime settimane, con il rientro di Tsadjout, l’attacco assunto una conformazione più canonica. L’ex Cremonese funge da punto di riferimento, mentre uno tra Ambrosino e Partipilo – il più delle volte il prodotto delle giovanili del Napoli -, ruota attorno.
Alle loro spalle regna il caos: da inizio anno il Frosinone palesa problemi di equilibro a centrocampo, e dal mercato non è arrivato alcun aiuto concreto. Alla squadra di Greco servirebbe un incontrista, un elemento con caratteristiche diverse da quelle dei giocatori già presenti in rosa. Darboe e Gelli, tra i più impiegati a centrocampo, non sono efficaci senza palla, soffrono in transizione negativa ed anche posizionalmente difendono male. L’unico innesto è stato l’ex di turno Koutsoupias, che sicuramente porterà energie e verticalità al centrocampo, ma non l’equilibrio che servirebbe.
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Sulle fasce si alternano i gemelli Oyono e i vari Kvernadze e Ghedjemis, che però rispetto ai primi hanno caratteristiche più offensive. Contro il Bari è possibile che Greco confermi il giovane Bracaglia e Jeremy Oyono, per poi sfruttare a gara in corsa la freschezza dei tanti esterni di cui è infarcita la rosa. Tra questi c’è l’ex Ternana Filippo Di Stefano, rientrato dopo un lungo infortunio, che potrebbe anche insidiare Ambrosino per il ruolo di seconda punta.
Anche difensivamente il Frosinone ha riscontrato grossi problemi. Come xG concessi è appena sotto la media del campionato, ma la netta underperformance è figlia di tantissimi errori individuali. Cerofolini, dopo ottime prestazioni in Serie A, sta vivendo una stagione negativa; Monterisi, rivelazione del girone d’andata della scorsa Serie A, alterna prestazioni convincenti ad altre pessime. Il resto del reparto è sprovvisto di punti di riferimento: Biraschi non sta rispettando le aspettative, Lusuardi commette tante leggerezze ed anche un veterano come Marchizza, frenato anche dai consueti problemi fisici, sta faticando a trovare continuità.
Greco parla di una condizione emotiva precaria, ma la sensazione è che il Frosinone, nonostante abbia diverse individualità di altissimo livello per la categoria, si stia scontrando con i limiti di una rosa costruita in modo poco razionale, un po’ come il Bari dello scorso anno.
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