PianetaBari
·22 de fevereiro de 2025
Cosa aspettarsi da Mantova-Bari
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PianetaBari
·22 de fevereiro de 2025
In occasione della 27esima giornata di Serie B il Bari sarà ospitato dal Mantova di Possanzini. Quella del Martelli si prospetta una gara ostica ma estremamente delicata perché potenzialmente indicativa sulla traiettoria che prenderà il finale di stagione dei biancorossi.
La squadra di Longo non ottiene un successo in trasferta da quasi 4 mesi, precisamente dal 10 novembre, quando a Salerno risultarono decisive le reti di Lasagna e Novakovich. La tendenza assume contorni inquietanti se consideriamo che da inizio campionato il Bari ha vinto solo 2 volte lontano dal San Nicola, peraltro contro due squadre – Frosinone e Salernitana – distanti dai vertici della classifica.
Di fronte i biancorossi avranno una squadra ferita dal rendimento degli ultimi mesi ma sempre insidiosa, nonostante alcuni limiti evidenti. Cerchiamo quindi di capire quali difficoltà sta riscontrando il Mantova e quali invece i punti forti a cui il Bari dovrà prestare attenzione.
Copyright: SSC Bari
Il Mantova sta vivendo un periodo di flessione: non vince al Martelli da fine dicembre, subisce gol consecutivamente da 11 partite di fila e fatica a trovare un equilibrio tra la proposta di gioco ambiziosa di Possanzini e le necessità di un campionato che a volte richiede pragmatismo.
Lo stile di gioco del Mantova è estremamente riconoscibile. Possanzini chiede alla propria squadra di consolidare il possesso sin dai primi metri di campo, per poi cercare di sviluppare l’azione sfruttando un’occupazione posizionale degli spazi. Fondamentale è quindi il lavoro del portiere Marco Festa, molto freddo e preciso nel gestire il possesso anche sotto pressione. A centrocampo sono determinati capitan Burrai e Trimboli, molto affiatati nella suddivisione dei compiti.
Burrai è il metronomo della squadra, quello che determina il ritmo dell’azione e che detta i movimenti anche in fase di pressione. Trimboli è meno preciso nella gestione del pallone ma compensa con un volume di corsa importante sia in fase di possesso che in non possesso. Il suo compito è quello di interpretare gli spazi e cercare di occuparli in base al movimento dei compagni, mentre quando viene persa palla è sempre uno dei primi a fiondarsi sugli avversari.
Copyright: Mantova 1911
Le problematiche difensive del Mantova nascono proprio da questo: quando la fase di riaggressione non funziona (e spesso accadde), il campo per le squadre avversarie si apre e il Mantova non dispone neanche di difensori adatti a difendere con tanto campo alle spalle.
La fase offensiva, invece, si è un po’ meccanizzata rispetto all’inizio di stagione. Possanzini può adottare diverse soluzioni, tutte di qualità, ma a conti fatti l’unico giocatore in grado di far saltare il banco è Leonardo Mancuso. I vari Bragantini, Fiori e Ruocco hanno qualità evidenti ed ottime prospettive di crescita, ma non riescono ancora ed essere impattanti con continuità nell’ultimo terzo di campo.
In vista della partita di domani sarà interessante capire se Possanzini confermerà il 3412 visto a Palermo, quindi con 2 punte e senza ali, o se tornerà al 4231 proposto per lunghi tratti della stagione.
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