Fagioli svela: «A fine dicembre ho deciso di andar via dalla Juve, Thiago Motta non mi ha più considerato» | OneFootball

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Juventusnews24

·19 de março de 2025

Fagioli svela: «A fine dicembre ho deciso di andar via dalla Juve, Thiago Motta non mi ha più considerato»

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Fagioli svela: le parole del centrocampista che a gennaio ha lasciato dopo tanti anni la Juventus per iniziare una nuova avventura alla Fiorentina

Nicolò Fagioli ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport dopo la sfida tra Fiorentina e Juve. Di seguito le sue parole.

ADDIO JUVE – «Alla Fiorentina mi sono riappropriato della mia vita… Alla Juve sono stato undici anni, quando a fine dicembre ho deciso che me ne sarei andato mi sono sentito più leggero. Ma nel momento dell’addio ho pianto. Una bella botta. Ho pianto senza accorgermene, quel giorno mi sono reso conto che si chiudeva una lunga fase della vita, lasciavo i posti, i compagni, il tragitto di tutti i giorni. È stato traumatico. La Fiorentina mi ha accolto con tanto affetto e la novità ha finito per prevalere sul resto»


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COME KEAN – «La partenza da Torino mi ha permesso di esaurire la fase del ragazzino. Che mi stava molto stretta. La stessa cosa l’ha provata Moise. Alla Juve eravamo sempre quelli del settore giovanile, della Next Gen, trattati come tali. Uno scotto che abbiamo pagato»

RAPPORTO CON MOTTA E ALLEGRI – «Alla Juve devi vincere vincere vincere, non puoi sbagliare. Se sbagli vai fuori. E se sei il giovane diventi il primo cambio e nessuno dice niente. Solo Allegri mi ha dato la possibilità di giocare con continuità. Dopo Genoa e Lipsia, Motta non mi ha più considerato. Firenze mi ha restituito il piacere e la leggerezza. Fagiolino è morto, oggi sono Nicolò»

MOMENTO NO – «Quando sai che l’allenatore non ti vede, se manca la fiducia ti prepari peggio, vai al campo, senti la pesantezza dell’allenamento e naturalmente non rendi. Se entri per tre, quattro minuti e ti dicono che devi entrare meglio, dentro di te scatta qualcosa di negativo. La testa gira diversamente»

FIORENTINA – «Ho scelto chi mi ha voluto di più. Sono state fondamentali le chiacchierate con Pradè, con Goretti e Palladino»

SCOMMESSE – «È iniziato tutto come un gioco. La noia mi ha rovinato la vita. Il centro della mia vita erano le scommesse, non più il calcio. Mi sentivo soffocato ma non bisogna aver paura di chiedere aiuto»

COLPI ALLA MODRIC – «Li ho in allenamento… (ride, ndr). Allegri lo stimo tanto anch’io, mi ha fatto crescere e nel periodo della squalifica mi è stato molto vicino»

SQUALIFICA – «Non ero infortunato, no, e non mi sono mai raccontato bugie. È stato altro. Un bene e un male. Perché potevo lavorare, correre e fare palestra, ma sapendo che non avrei giocato. Ora lo sono, sereno. Mi sto divertendo, il divertimento è la base di ogni cosa, avverto anche il peso delle responsabilità e, devi credermi, è piacevolissimo. L’assenza dal campo, il grande vuoto mi ha fatto recuperare la passione»

OFFERTE A GENNAIO – «C’era il Marsiglia, c’erano diversi club. Ho scelto chi mi ha voluto di più, sono state fondamentali le chiacchierate con Pradè, con Goretti e Palladino. Moise? Lui mi ha detto “vieni qui che si sta bene”. Il Viola Park è davvero fantastico»

POSIZIONE IN CAMPO – «Dipende da cosa mi chiede l’allenatore, se devo stare più alto o più basso. Con Palladino gioco a tre e mi trovo bene. E le tre partite in una settimana non mi pesano»

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