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Calcionews24

·10 de março de 2025

Juve, Vaciago duro dopo l’Atalanta: «Progetto fallito, squadra e tecnico immaturi e lasciati soli»

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Juve, le parole di Guido Vaciago dopo il tracollo dei bianconeri contro l’Atalanta: «Progetto fallito, il quarto posto non basta»

Duro editoriale di Guido Vaciago sulle colonne di Tuttosport dopo la sconfitta della Juve contro l’Atalanta. Di seguito le sue parole in cui ne ha per tutti: dalla dirigenza bianconera, ma soprattutto il tecnico Thiago Motta e la squadra.

«Era un esame e la Juventus è stata bocciata. Ancora una volta. Tutte le volte che la squadra di Thiago Motta ha affrontato una partita da non sbagliare, l’ha sempre disastrosamente sbagliata. Milan in Supercoppa, Psv in Champions, Empoli in Coppa Italia e, ieri, Atalanta in una serata che avrebbe potuto riabilitare una stagione andando oltre l’inseguimento contabile al quarto posto e si è trasformata in un’altra umiliazione tecnica e morale. La seconda in undici giorni, l’ultima ammissibile per non certificare il fallimento. Il quarto posto può (anzi deve) salvare il bilancio, non la stagione.


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Il bilancio del progetto varato in estate è irreparabilmente negativo. E la ragione è proprio nella natura stessa del progetto: una squadra di immaturi affidata a un allenatore immaturo. Un po’ troppo per la maglia della Juventus che, con sette mesi di ritardo, Thiago Motta si è reso conto essere molto pesante. Intendiamoci: la filosofia di ringiovanimento della rosa (per assecondare il necessario contenimento dei costi) era e rimane condivisibile, anzi da applaudire, ma pensare di costruire una Juventus, ovvero una squadra con la maglia piombata da aspettative e responsabilità, senza giocatori di esperienza e carattere è una scommessa temeraria, resa ancora più spericolata dall’epurazione scientifica dei vecchi leader, giunta fino a gennaio con la cacciata di Danilo. Per carità, non era il brasiliano che, ieri o contro l’Empoli, avrebbe salvato la baracca, ma il suo caso è indicativo di una scelta precisa di non avere in squadra uomini di spessore caratteriale e/o l’esperienza necessaria a evitare catastrofici naufragi.

All’inesperienza della squadra, Motta ha aggiunto la sua. Ha frullato ruoli, formazioni, sicurezze, non ha costruito un gruppo, ha capito tardi le difficoltà e le esigenze del contesto in cui si trova, tirando dritto con le sue idee anche dopo le prime musate. Resta un buon allenatore in potenza, uno che può anche diventare grande. ma sta facendo scuola guida e lo sta facendo con un’auto di lusso, che ha già ammaccato parecchio e rischia di lasciare malconcia. La totale mancanza di pragmatismo nei momenti chiave della stagione è una colpa gravissima quando siedi sulla panchina di una grande squadra.

Nel futuro della Juventus possono esserci dei giocatori attualmente in rosa, perché qualcosa di buono nel corso dell’anno si è intravisto. Riflettano con grande attenzione, i dirigenti, se deve esserci anche Thiago Motta. Non è chiaro se ha ancora la squadra in mano, paradossalmente sarebbe ancora più grave se i giocatori lo stessero seguendo. Da notare che, ancora una volta, è stato lasciato solo nel dopopartita, un’altra arrampicata sugli specchi, cercando di giustificare l’ingiustificabile, minimizzando uno 0-4 storico. L’umiliazione di ieri sera ha una portata devastante, un’onta che finisce dritta negli incubi collettivi di un popolo al fianco di poche altre sconfitte così brutte, almeno negli ultimi trent’anni, roba da museo, ma degli orrori.

E sì, il rigore per l’Atalanta è un gesto di grande generosità di Sozza che interpreta tutto quello che può interpretare a favore dell’Atalanta dallo stop di spalla/braccio di Lookman alla spinta su McKennie. Ma è un problema di cui si deve occupare Rocchi, non un’attenuante a cui si può appellare Motta».

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