💥 Manfredi: “Caso Brescia? Samp vera parte lesa! Senza di noi il club sarebbe fallito, rispettati tutti gli impegni e investiti oltre 100 milioni” | OneFootball

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·23 de maio de 2025

💥 Manfredi: “Caso Brescia? Samp vera parte lesa! Senza di noi il club sarebbe fallito, rispettati tutti gli impegni e investiti oltre 100 milioni”

Imagem do artigo:💥 Manfredi: “Caso Brescia? Samp vera parte lesa! Senza di noi il club sarebbe fallito, rispettati tutti gli impegni e investiti oltre 100 milioni”

Matteo Manfredi ha rilasciato un’intervista sulle colonne de Il Secolo XIX soffermandosi su passato, presente e futuro dei blucerchiati, al momento nel limbo fra una disastrosa retrocessione maturata sul campo e le speranze di riagganciare quantomeno il playout a fronte dell’esplosione del rovente Caso Brescia.

«Se la Samp stia fallendo? No. Anzi. Il nostro ingresso ha scongiurato un fallimento che, fino a poche ore prima della firma, sembrava inevitabile. Abbiamo preso in carico un club in gravissima crisi, con l’obiettivo di garantirne la continuità e proteggerne la storia. Ma soprattutto abbiamo tutelato i dipendenti, le loro famiglie, e tutti i creditori. Cosa che altre soluzioni, allora sul tavolo, non avrebbero assicurato. Non abbiamo fatto promesse: abbiamo agito».


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«Se abbiamo i soldi per iscrivervi al campionato che sarà? Certo e lo faremo nel rispetto pieno di tutti i parametri richiesti. La nostra priorità, fin dal primo giorno, è stata quella di mettere il club in condizione di essere solido, credibile e sostenibile. Anche in un contesto complesso come quello attuale, abbiamo sempre onorato gli impegni, sia sportivi che finanziari. La Sampdoria ci sarà, e continuerà a esserci, con responsabilità, serietà e ambizione».«Confronto con Joseph Tey? Come sempre molto positivo. Tey condivide con me visione e senso di responsabilità verso questo progetto. È uno sfrenato tifoso della Samp. Siamo entrambi consapevoli delle difficoltà affrontate e di quelle che ci attendono, ma anche della forza che abbiamo costruito insieme per superarle. La sua presenza conferma un impegno concreto e duraturo: non un supporto formale, ma una partecipazione attiva, attenta e orientata alla crescita sostenibile della Sampdoria».

«Ok di Tey a rimandare al 2030 il rimborso di un prestito da 31 milioni in scadenza ad aprile? Un segnale forte, concreto, di fiducia e di visione di lungo periodo. Non solo una mossa tecnica o finanziaria: è la dimostrazione che l’investitore principale crede nel progetto Sampdoria e nella sua sostenibilità futura. Rimandare il rimborso di un impegno così rilevante significa mettere la stabilità del club davanti a tutto. E vale più di tante dichiarazioni».«Nuovi soci? In questa fase ogni valutazione è orientata a rafforzare il progetto sportivo. Il nostro obiettivo è costruire una squadra solida competitiva e all’altezza delle aspettative della piazza. Se, nel farlo, si apriranno opportunità che possano portare valore aggiunto, sotto ogni profilo, le valuteremo con attenzione e responsabilità. Ma oggi la priorità è dare solidità alla Samp, con basi tecniche ed economiche più forti. Lo dobbiamo ai nostri tifosi prima ancora che a noi stessi».

«Il piano approvato dal Tribunale prevedeva un impegno economico da circa 30 milioni di euro per garantire la continuità aziendale. E una soglia massima di risorse necessarie fino a circa 60 milioni per garantire la sostenibilità economica e gestionale della Sampdoria. In realtà, a oggi, l’investimento complessivo tra ricapitalizzazioni, liquidità per la gestione corrente, interventi sul debito sportivo e supporto finanziario per la stagione ha già superato i 100. È vero che la retrocessione in C non era prevista, ma il piano è stato costruito su basi solide e flessibili, con un margine di sostenibilità che ci consente di affrontare anche scenari complessi. In caso di C, è possibile che alcuni parametri vadano rivisti, ma non mette in discussione la tenuta del piano né l’impegno della proprietà. Non ci sarà alcuna interruzione né convocazione automatica: ci sarà, al massimo, una fase di aggiornamento e adeguamento del piano, come previsto in situazioni straordinarie. Ma la solidità patrimoniale e la volontà di chi ha preso in mano la Samp restano».«Senza alcun ritardo. Questo impegno costante è fondamentale per mantenere la fiducia di creditori, istituzioni e tifosi».«Comprendiamo che la retrocessione abbia alimentato dubbi e critiche, è inevitabile. Ma abbiamo sempre agito con trasparenza e responsabilità, convinti della nostra proposta di salvataggio. Senza di noi nessuno avrebbe salvato la Sampdoria dal fallimento. Nessuno».«Siamo consapevoli che, in momenti di difficoltà economica e sportiva, la Sampdoria finisca spesso sotto i riflettori per questioni extracalcistiche. Il “caso Brescia” è una vicenda complessa che stiamo seguendo con attenzione, ma preferiamo lasciare che siano gli organi competenti a fare chiarezza».«Se quanto emerso sulla posizione fiscale del Brescia dovesse essere confermato nelle sedi opportune, è naturale che la Sampdoria, così come ogni altra società eventualmente coinvolta, faràvalere le proprie ragioni nelle sedi competenti. Parliamo di un tema delicato, che merita rigore, trasparenza e rispetto delle regole. Per questo attendiamo che si pronunci chi di dovere, ma è evidente che la correttezza debba essere tutelata. E non dimentichiamoci che, in questo contesto, siamo la parte lesa. L’eventuale playout sarebbe poi per noi una questione di dignità: personale, della maglia e della professionalità».«Ogni presidente anche quelli che hanno scritto le pagine più belle del calcio, ha dovuto attraversare momenti difficili. Non esistono formule magiche: questa è la natura di questo sport, imprevedibile quanto magnifico. Anch’io, come tutti, sono prima di tutto un grande tifoso, e capisco le aspettative. Ma proprio per questo dobbiamo costruire con pazienza, lucidità e competenza. Sappiamo bene che il margine di errore è nullo. E vogliamo essere all’altezza di ciò che rappresentiamo: la Sampdoria deve tornare acompetere per vincere, in ogni categoria».«Ripartire da zero significa an che avere il coraggio di rimettere tutto in discussione. Non è questione di capri espiatori, ma di responsabilità. Quando i risultati non arrivano, è doveroso interrogarsi in ogni area, senza preconcetti. Accardi ha pagato, è vero, ma il processo di valutazione non si ferma lì. Tutto verrà analizzato: competenze, metodo di lavoro, capacità di incidere. Serve una cultura sportiva più esigente,più coerente. Chi resta alla Samp, lo farà perché può davvero contribuire al nuovo corso».«Intervenire anche sul settore? Assolutamente sì. Non ha reso secondo le aspettative e dob-biamo ammetterlo con onestà. La Samp ha una storia importante nella formazione dei talenti e questa stagione, sotto questo profilo, è stata insufficiente. Stiamo già intervenendo per cambiare passo: servono competenze, visione e un lavoro profondo sull’identità. Non è un ambito secondario: dai giovani passa anche il futuro del club»

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