Moratti: «Mai pentito di aver ceduto l’Inter: calcio business sempre più caro» | OneFootball

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·17 de janeiro de 2025

Moratti: «Mai pentito di aver ceduto l’Inter: calcio business sempre più caro»

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Massimo Moratti è uno dei simboli di quei presidenti mecenati che nel tempo sono diventati sempre più una rarità. Dopo avere gestito per anni l’Inter con la forza delle proprie risorse, è stato uno dei primi a cedere, lasciando nel 2013 il club all’indonesiano Thohir: «Uno che aveva mezzi ed era intelligente», racconta l’ex patron nerazzurro, 79 anni ma sempre interessato al calcio. «Con la cessione alla famiglia Zhang anche lui ha fatto un buon affare», ha raccontato in un’intervista a La Repubblica.

«All’inizio degli anni Duemila ha cominciato a crescere l’idea che il giocattolo stesse diventando non più sostenibile. Ma già nel mio periodo era piuttosto pesante: ci volevano resistenza e passione, senza non ce l’avrei fatta. Poi intorno al 2011 ho iniziato a pensare che servisse qualcun altro al comando. I tifosi non sono contenti se hanno un presidente appassionato ma che non tira fuori una lira. Così quando è arrivato l’interesse di Erick Thohir ho deciso di defilarmi, di fare un passo indietro», ha detto Moratti.


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Sull’addio di figure come la sua, Moratti ha spiegato che «il calcio va dove ci sono maggiori possibilità economiche, è normale. E poi qui si parla di fondi, soldi di tanti, oppure di famiglie con enormi patrimoni come i fratelli Hartono, i proprietari del Como, che possono sostenere i costi necessari a gestire oggi una società di serie A».

Ciò nonostante, qualcuno della “vecchia guardia” resiste, come ad esempio il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis o quello della Lazio Claudio Lotito: «Sì e ne sono felice, ma il calcio ogni anno diventa un business sempre più caro, un gioco pericoloso da tenere in piedi». Tuttavia, se «dovessero ricevere una buona offerta venderanno anche loro. Si va verso una serie A con tutte proprietà straniere, la strada è quella. Agli spettatori non interessa la nazionalità, per loro basta che la società sia seria».

Infine, una battuta sul fatto se si sia mai pentito di avere venduto l’Inter: «No, ogni cosa ha il suo tempo e io ho consumato bene il mio. Ripenso spesso alla mia Inter, ma non ho mai avuto nostalgia dei miei anni da presidente. È stato giusto fare un passo indietro, ma è stata un’avventura bellissima».

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