Pressione maggiore e avversarie più agguerrite: Bologna encomiabile, ma se davvero si punta all’Europa non ci si può accontentare | OneFootball

Pressione maggiore e avversarie più agguerrite: Bologna encomiabile, ma se davvero si punta all’Europa non ci si può accontentare | OneFootball

Icon: Zerocinquantuno

Zerocinquantuno

·10 de fevereiro de 2025

Pressione maggiore e avversarie più agguerrite: Bologna encomiabile, ma se davvero si punta all’Europa non ci si può accontentare

Imagem do artigo:Pressione maggiore e avversarie più agguerrite: Bologna encomiabile, ma se davvero si punta all’Europa non ci si può accontentare

Tempo di Lettura: 3 minuti

Il Bologna pareggia a Lecce (rischiando alla fine di vincere, la differenza è stata solo mezza scarpa di Dallinga in fuorigioco) e giustamente la sensazione è di malcelata delusione. Ben venga tale sentimento. Solo vivendo questo tipo di reazione psicofisica abbiamo la certezza di appartenere ad un rango diverso rispetto a quello di cinque-sei anni fa. Ma ora è tempo di prendere decisioni sostanziali. Se il BFC ha compiuto davvero un upgrade di ambizioni, è giusto chiedere un piccolo aggiustamento nella narrazione quotidiana dei risultati. Viva il pareggio, insomma, ma non condiamolo più con espressioni come «buon punto, muoviamo la classifica, quando non si può vincere bisogna pareggiare», quelle che ieri o ad Empoli si sono ascoltate nel post gara da più voci. Perché le grandi squadre, o quantomeno quelle che desiderano abitare in mezzo a loro senza l’etichetta di abusive, quando non possono vincere, vincono lo stesso. A dispetto di tutto. Della sfortuna, degli arbitri e anche di se stesse. Il Bologna di Lecce è stato quadrato, ha saputo resistere, si è mosso con la lucidità di chi ha imparato a non cadere alla prima minaccia. Ma poi non ha partorito una sola mezza idea credibile contro la terzultima difesa della Serie A. E qui purtroppo corre il solco che ancora divide l’attuale squadra da quella che sogniamo possa diventare a breve. Le big, infatti, tendono a vincere più partite consecutive con stili e metodi diversi: a volte d’imperio (come è successo a noi contro l’Atalanta in Coppa Italia), a volte di sghetto, capitalizzando soluzioni inaspettate all’ultimo minuto, persino senza merito. Ma per riuscirci occorre quel surplus di malizia, qualità e cattiveria che evidentemente a questo gruppo manca ancora. Ci sono voluti quasi dieci anni e tre diversi allenatori (Donadoni, Inzaghi e Mihajlovic) per arrivare al punto attuale. Thiago Motta ha trovato il ‘format’ giusto per costruire l’identità spregiudicata di una squadra che non parte sulla difensiva e che considera il pareggio come quello che aritmeticamente è: qualcosa di più vicino alla sconfitta che alla vittoria. Ora Italiano deve fare uno scatto in avanti: nessuno lo colpevolizzerà mai per un pari in trasferta, ma se l’obiettivo è realmente quello di tornare in Europa occorre forzare ancora di più il passo, anche perché è proprio da qui che comincia il mese in cui il BFC si giocherà sul serio le residue possibilità di agganciare la zona elitaria della classifica. Lo dice il calendario, che a partire dal match di ieri propone per un mese intero solo sfide con formazioni dall’undicesimo posto in giù (tolto il recupero col Milan), senza più altri dispendiosi impegni nel mezzo. Fare filotto ora ricalcherebbe ciò che fecero i ragazzi di Motta l’anno scorso, quando iniziò l’imprevedibile scalata Champions con sei successi consecutivi in questo passaggio cruciale del campionato. Le date più o meno coincidono, ma la situazione dei due Bologna è nettamente diversa. Dodici mesi fa, viaggiando senza la pressione dei paragoni, la squadra poteva permettersi il lusso del passo falso, che in realtà non arrivò quasi mai. Oggi, se si vuole tenere a portata di mano la zona coppe (in attesa di capire se il ranking UEFA la allargherà), non sono ammessi ritardi: l’Atalanta ha ripreso a correre, la Lazio e la Fiorentina non mollano, la Juventus e il Milan tra campo e mercato si sono svegliate, e la Roma incalza come quella 2024 di De Rossi. L’Europa (e ancor di più la Champions), insomma, non sarà un regalo del destino, ma bisognerà sudarsela molto di più, punto su punto, contro una concorrenza molto più varia e soprattutto agguerrita.


Vídeos OneFootball


Luca Baccolini

© Riproduzione Riservata

Foto: Maurizio Lagana/Getty Images (via OneFootball)

Saiba mais sobre o veículo