Prima la provocazione, poi la sconfitta, l’Argentina becca Raphinha: “Un minuto di silenzio…” | OneFootball

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·26 de março de 2025

Prima la provocazione, poi la sconfitta, l’Argentina becca Raphinha: “Un minuto di silenzio…”

Imagem do artigo:Prima la provocazione, poi la sconfitta, l’Argentina becca Raphinha: “Un minuto di silenzio…”

Partita folle quella giocata nella notte tra Argentina e Brasile che ha visto i campioni del mondo trionfare per 4-1. Tante le discussioni che si sono trascinate dietro, ma cerchiamo di capire cos’è successo.

All’una italiana è andata in scena l’importantissima sfida tra Argentina e Brasile, che oltre ad essere il classico del calcio sudamericano, valeva per le qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2026. Il risultato parla chiaro: 4-1 e Albiceleste che ha dominato sui verdeoro. Oltre alla prestazione delle due squadre, non sono mancate delle scaramucce tra le due compagini. Al 33′, il ‘Dibu’ Martinez ha sbeffeggiato gli avversari cominciando a palleggiare nella propria area di rigore: “la palla mi è stata passata indietro, è arrivata alta e ho fatto un gioco di ginocchia. Ma niente di più. Alla gente è piaciuto”, deridendo in qualche modo gli avversari e accendendo la sfida.


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Screzio tra Paredes e Rodrygo

Una rivalità storica, accesa sul campo da Leandro Paredes, che ha cercato di provocare una reazione di Rodrygo, mettendo in evidenza i trofei vinti dall’Albiceleste nel recente passato.

La sfida tra Argentina e Brasile è sempre una delle più attese e intense nel panorama calcistico mondiale, e l’incontro del 2022 non ha fatto eccezione. Il gesto di Leandro Paredes nei confronti di Rodrygo (che gli aveva detto “sei così scarso“, ricordandogli il suo palmarès con la nazionale, aggiunge un ulteriore strato di rivalità alla storica tensione tra le due squadre. Paredes, con due Coppe America e un Mondiale in bacheca, ha voluto lanciare una provocazione al giovane talento del Brasile, che non ha ancora raggiunto quegli stessi traguardi internazionali. La partita, giocata al Monumental di Buenos Aires, si è caratterizzata per momenti di grande tensione, come il faccia a faccia tra Otamendi e Raphinha, che ha fatto riemergere i ricordi del recente confronto tra Benfica e Barcellona.

Tuttavia, è l’Argentina che ha dominato, ottenendo la quarta vittoria negli ultimi cinque scontri diretti con il Brasile, un dato che conferma il dominio attuale della squadra di Scaloni nei confronti della storica rivale. Per l’Albiceleste, la qualificazione al Mondiale 2026 è ormai certa, e con la vittoria, la squadra si prepara a concentrarsi sulla fase finale del torneo, con un obiettivo chiaro: portare il trofeo negli USA. Il Brasile, invece, nonostante il potenziale della sua squadra, continua a vivere un periodo di difficoltà contro l’Argentina, che sembra essere sempre più la protagonista delle sfide sudamericane.

Battibecco Raphina-Martinez

Momenti di tensione al Monumental subito dopo il fischio finale di Argentina-Brasile 4-1: Raphinha, che alla vigilia della sfida aveva rilasciato dichiarazioni provocatorie (“Li batteremo sicuramente, dentro e fuori dal campo””) è stato circondato da alcuni giocatori dell’Albiceleste che, evidentemente, non avevano particolarmente gradito le sue parole: “Li picchieremo, li picchieremo, ve lo dico. Al sicuro e fuori dal campo se necessario. E segnerò”. “Lasciateli andare… ecco fatto“, Dibu Martínez ha mantenuto un tono sobrio: “Sin da quando eravamo piccoli, sapevamo che dopo le partite bisognava parlare, mai prima. Soprattutto se si tratta di una selezione del calibro dell’Argentina. Quindi per me è stato un errore. “

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