Inter Milan
·02 de fevereiro de 2025
Inter Milan
·02 de fevereiro de 2025
In fondo, quando anche la sorte pareva aver definitivamente chiuso la porta. In fondo, perché l'Inter non finisce e non può arrendersi alla sfortuna, non può permettere che un palo, uno in particolare, possa dire no per tre volte, possa decidere un derby. In fondo, con le energie di tutti, anche di chi è appena sbarcato sul pianeta nerazzurro: una notte, una maglia indossata e dentro, senza pensieri, solo una missione. Nicola Zalewski è uno dei volti di questa Inter, in questo pomeriggio che sembrava destinato solo alle maledizioni, alle imprecazioni. Palo, palo ancora, palo di nuovo. Tre volte, come tre i gol annullati per fuorigioco, e l'1-0 sul tabellone, il cronometro che corre, la voglia di pareggiare che si mischia con la fretta, la stanchezza, la frenesia. Ma anche con la ferma convinzione che no, questo derby non si poteva perdere. E allora eccolo lì, il gol che rende un po' meno ingiusto il risultato, che permette di esplodere, giocatori, panchina e tifosi. Il cross sul secondo palo, la palla adagiata di petto da Zalewski, il gol di rapina di Stefan de Vrij, uno che di derby se ne intende, uno che di gol nei derby ne ha sempre fatti. Bello, anche se dolceamaro: per le occasioni svanite, per i tre gol cancellati per fuorigioco, per la sfortuna, sì innegabile, per quel pizzico di imprecisione che ha portato a essere sotto (gol di Reijnders al 45' del primo tempo). Poi, però, la voglia di continuare a correre, di non lasciare nulla per strada, confermare che Siamo Solo Noi. E' un pareggio, ma in fondo alla rete di Maignan il pallone di De Vrij è un grido: avanti, Inter. Con le forze e le energie di tutti, anche di Nicola, arrivato sabato, subito in campo, a tutta, come i compagni. Questa è l'Inter.
Ancora il derby, ancora questa sfida così carica di significati, così pesante soprattutto per il cammino dell'Inter. Dentro, mille storie: i nerazzurri reduci da una Champions League da applausi, i rossoneri a caccia di riscatto dopo la notte europea di Zagabria. Torna Calhanoglu in cabina di regia, e l'Inter approccia come meglio non potrebbe: accelerando, trovando subito gli spazi giusti da aggredire. Va detto: il Milan prova subito a fare densità, per poi appoggiarsi ad Abraham e a sfruttare le sparate di Pulisic e Hernandez, prima di innescare Leao. Il gioco nerazzurro, invece, si appoggia soprattutto sulla sinistra, mentre i fraseggi centrali producono buone chance, poco sfruttate. In realtà dopo 7 minuti il gol arriva: Lautaro per Dimarco e comodo tap-in, ma è il capitano parte in off-side. E' un'Inter da potrei ma non riesco. Ogni volta che Thuram accelera, ogni volta che il fronte dell'azione si ribalta, si ha la sensazione che l'Inter possa affondare. Manca qualcosa: uno spunto, un killer istinct. Altro gol e altro fuorigioco: al 33', imbucata per Barella in off-side, inutile il gol di Lautaro. Ecco: il capitano gioca di sponda, si fa trovare libero, conclude, ma non trova la porta. Quando lo fa, il gol gli viene negato da una chiusura di Pavlovic (situazione in cui l'arbitro non assegna un evidente calcio d'angolo). Il Milan sa come attaccare: cercando lo sprint di Leao alle spalle di Pavard. Ma in due occasioni il francese è monumentale nel chiudere sul portoghese. Sul finire di tempo, però, stesso copione: nasce tutto da un pallone perso a metà campo, subito tramutato in un innesco per il 10 rossonero. Il suo tiro fende l'area, Sommer para ma non trattiene: Reijnders arriva e insacca, sotto alla traversa, per il mortifero 1-0. Non c'è altra strada se non andare a tutta, all'arrembaggio. Pronti via, pallone recuperato da Thuram e recapitato a Lautaro: sinistro secco, ma centrale, con Maignan che si salva di piede. Se la strada dell'Inter è caricare a testa bassa, quella del Milan è aprire la voragine a sinistra per lanciare Leao o Hernandez. La difesa nerazzurra deve rinculare e chiudere, i pericoli arrivano lì. L'Inter ha fretta, ma forse per frenesia, risulta imprecisa. Sbaglia i tocchi finali, non conclude nel migliore dei modi. Quando segna, ancora con Lautaro, vede ancora la bandierina che si alza: niente fuorigioco, questa volta, ma un fallo di Dumfries su Hernandez. Dopo i tre gol annullati, si apre la litania dei pali. Il primo è di Bisseck: stacca su corner di Barella, colpisce di testa e manda sul palo, con Maignan battuto. Gli schemi saltano, si va da una parte all'altra senza sosta. Ancora corner, altro palo: Thuram al volo di ginocchio, il portiere del Milan può solo guardare, lo stesso palo dice no. Incredibile, ma vero. Cambi, uno dietro l'altro. Nell'Inter c'è Zalewski, arrivato giusto sabato sera in nerazzurro. Sulla sinistra sprinta e va, mette palloni al bacio. Quello al 91' è sulla testa di Dumfries: salta Denzel, colpisce di testa. Palo, ancora lui, sempre lo stesso. Una maledizione. Inutile dannarsi, bisogna provare, di nuovo. Bisseck è l'uomo che, con un cross di sinistro dalla destra, pesca Zalewski sul secondo palo. Colpo di genio dell'esterno: di petto appoggia per De Vrij che, da centravanti vero, di sinistro imbuca. Giusto, meritato, dovuto, questo gol, sotto allo spicchio di tifosi nerazzurri, che incessantemente hanno sostenuto i ragazzi in campo. 1-1, e poi spiccioli di gara, quasi la voglia di provare a vincere, senza averne il tempo. Ma questa è l'Inter: non finisce, mai.
Marcatore: 45' Reijnders (M), 93' De Vrij (I)
MILAN (4-3-3): 16 Maignan; 32 Walker, 23 Tomori, 31 Pavlovic, 19 Hernandez; 80 Musah (78' 42 Terracciano), 4 Bennacer (46' 20 Jimenez), 14 Reijnders; 11 Pulisic (85' 46 Gabbia), 90 Abraham (78' 73 Camarda), 10 Leao (85' 21 Chukwueze). A disposizione: 57 Sportiello, 96 Torriani, 9 Jovic, 17 Okafor, 18 Zeroli, 28 Thiaw, 33 Bartesaghi. Allenatore: Sergio Conceiçao.
INTER (3-5-2): 1 Sommer; 28 Pavard (63' 31 Bisseck), 6 De Vrij, 95 Bastoni (63' 30 Carlos Augusto); 2 Dumfries, 23 Barella, 20 Calhanoglu (63' 7 Zielinski), 22 Mkhitaryan (76' 16 Frattesi), 32 Dimarco (76' 59 Zalewski); 9 Thuram, 10 Lautaro. A disposizione: 13 J. Martinez, 40 Calligaris, 8 Arnautovic, 15 Acerbi, 21 Asllani, 36 Darmian, 49 De Pieri, 99 Taremi. Allenatore: Simone Inzaghi.
Recupero: 1' - 6'
Ammoniti: Bastoni (I), Dumfries (I)
Arbitro: Chiffi. Assistenti: Carbone, Peretti. Quarto ufficiale: Marinelli. VAR: Di Paolo. Assistente VAR: Doveri.
SQUALIFICATI Milan: Fofana (1) Inter: - DIFFIDATI Milan: - Inter: Dumfries