Pagine Romaniste
·27 de janeiro de 2025
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·27 de janeiro de 2025
La Gazzetta dello Sport (A. Frosio) – Da Udine a Udine, la Roma torna al successo fuori casa dove l’aveva ottenuto l’ultima volta, ormai un campionato fa (18 partite). Pur avendo individuato nella partita con l’Eintracht di giovedì la sfida chiave del miniciclo di questo periodo, la squadra di Ranieri gratta tre punti che alimentano qualche speranza di riagganciare il treno europeo anche in campionato. Finisce per due distrazioni a una: quella giallorossa che favorisce il momentaneo vantaggio di Lucca – ottavo gol in campionato, facile capire perché piaccia al club della Capitale e al suo allenatore -, quelle friulane per i due rigori che permettono la rimonta alla Roma. Dopo la delusione con l’Az Alk-maar e in vista dell’impegno decisivo di Europa League, Ranieri risparmia Hummels, Paredes, Dybala e Saelemakers, ma presenta una Roma sbagliata per il tipo di partita che si disegna.
Koné playmaker non ha i tempi di gioco e si priva degli sfondamenti, Pisilli la passa quasi sempre all’indietro facendo arrabbiare Ranieri, Dovbyk non difende un pallone e Baldanzi al suo fianco è più occupato a seguire Karsltrom – anche se un paio di giocate le piazza -, Pellegrini è inchiodato sul centrosinistra, Celik e Ndicka non hanno piedi da costruzione. C’è anche Rensch, subito titolare dopo due mezzi allenamenti con i nuovi compagni: abituato a fare il terzino destro in una difesa a quattro, l’ex Ajax non ha un riferimento avanzato a cui appoggiarsi e da sovrapporre, ma spaventa Sava con un sinistro dal limite. È uno dei pochi pericoli creati dal 60% di possesso della Roma nel primo tempo, cui si aggiungono di fatto solo un inserimento di testa di Pisilli schiacciato a lato e il possibile pareggio di Dovbyk, su cross teso di Pisilli, annullato per fuorigioco dell’ucraino.
La ripresa inizia con Shomurodov al posto di Celik e Rensch arretrato: l’uzbeko aggiunge profondità e ricezioni in verticale. La Roma pareggia subito, per un braccio di Kabasele, largo per controllare a pelle Pellegrini: il capitano giallorosso dal dischetto fa 1-1. La squadra giallorossa cerca meno il palleggio e più la verticalità: ancora Pellegrini è fermato da Sava, Shomurodov in contropiede al larga d’esterno per El Shaarawy che anticipa Sava. Altro rigore e Dovbyk firma il sorpasso. Nel frattempo, Ranieri sperimenta brevemente Baldanzi da esterno a tutta fascia e Zalewski terzo in difesa. La sostanza che non produceva in possesso è utile nella seconda parte per contenere l’assalto dell‘Udinese e sfiorare il tris nel finale con Shomurodov. La squadra di Runjaic ha fatto la partita che doveva finché ha potuto. Il tecnico tedesco perde subito Touré, dopo 4 minuti (ginocchio destro, non un bell’infortunio: il francese esce in barella con le mani sul viso), e lo sostituisce con Kabasele, scelta obbligata ma che si rivelerà improvvida.
L’Udinese contiene, si appoggia a Lucca, cerca spiragli dai piazzati. E proprio così nasce il gol dell’1-0: punizione di Lovric che filtra, Lucca tutto solo può stoppare e girare in rete. Regalato il rigore del pari, ha il pallone della svolta al 12′, quando Payero scappa a Mancini ma poi spreca un tre contro uno scegliendo la conclusione debole e centrale. La concentrazione non è quella dei momenti migliori: i palloni lunghi sorprendono la linea alle spalle, soprattutto a destra dove staziona Kabasele, il secondo rigore è quasi una conseguenza. E da lì la gara cambia. L’Udinese occupa la metà campo avversaria, Runjaic cerca idee mettendo Sanchez e poi pure Pafundi, al secondo esordio con l’Udinese, ma è quasi sempre il solo Thauvin a smanettare l’interruttore. Senza successo: la Roma si chiude a protezione di Svilar e non corre rischi.