Lotito: “Perché pago io se 20 persone fanno un saluto nostalgico?” | OneFootball

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·11 October 2024

Lotito: “Perché pago io se 20 persone fanno un saluto nostalgico?”

Article image:Lotito: “Perché pago io se 20 persone fanno un saluto nostalgico?”

Claudio Lotito al Festival dello Sport ha parlato di diversi temi. Ecco le parole riportate da TuttoMercatoWeb.

“Serve una norma diversa, i calciatori con i social sono aziende nell’azienda. Altro tema: 20 persone fanno un saluto nostalgico nello stadio e la società paga ma che responsabilità ha? Servono nuove norme per non essere ostaggio di certe persone, servono norme per il riconoscimento facciale e poi un’azione di prevenzione nelle scuole per far rispettare le regole”.


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“Torno a 20 anni fa, in Lega c’erano 42 presidenti tra A e B e posi il problema della sostenibilità economica. Tra le altre cose serve costruire nuovi stadi e invece siamo rimasti con impianti vetusti. I patron coglion che mettono i soldi però non esistono più. I fondi fanno investimenti di carattere finanziario ma ci sono i romantici che pensano che il calcio sia didascalico e possa suscitare emozioni. Servono norme per cambiare il sistema: i problemi della Lega Pro sono diversi da chi prende 4 milioni a stagione…”

Il pensiero di Cairo

Urbano Cairo, presidente del Torino, ha parlato così del tema di cui si è espresso Lotito.

“Il calcio ha un debito di cinque miliardi e 700 milioni, ne ha perso 900 solo nell’ultimo anno. Dalla pandemia in poi la situazione economica è peggiorata. I costi sono cresciuti in modo incredibile: vanno contenuti i costi, è la cosa più immediata da fare. Il paradosso è che noi lavoriamo per far guadagnare calciatori e allenatori e procuratori, mentre noi siamo in perdita”.

Le dichiarazioni Percassi sullo stadio

Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, ha parlato così della questione stadio: “Noi siamo riusciti a ristrutturare lo stadio dov’è nato. Abbiamo fatto interventi mirati in ogni stagione e durante il COVID-19 quella è stata la prima gru in città dopo la chiusura”.

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