Calcio e Finanza
·3 février 2025
Calcio e Finanza
·3 février 2025
«Sa che un giorno mi insanguinai in taxi all’ascolto in diretta di un gol del Milan, sbattendo violentemente la testa su una sbarra d’acciaio che fuoriusciva dal tettuccio.La Daniela (Daniela Rosati, poi diventata sua moglie, ndr) mi aspettava in Sardegna. Dovetti lasciare prima San Siro per non perdere l’aereo a Linate. Nel tragitto il nostro Daniele Massaro la insaccò e io quando esulto, come sa, esulto con tutto il corpo».
Inizia con questo aneddoto l’intervista di Adriano Galliani a Il Fatto Quotidiano. L’amministratore delegato del Monza ha parlato del suo passato, ma ha voluto anche smentire quelle che ha bollato come dicerie su una presunta pensione sociale da 223 euro che incasserebbe dall’età di 32 anni. «È una fandonia! Questa storia della pensione sociale mi perseguita, io non so neppure dove sia, dove diavolo me la mandino, se me la mandano. Ho una pensione da dirigente d’azienda, questo sì».
Oltre a essere AD del Monza, Galliani è anche senatore, eletto nel collegio di Silvio Berlusconi: «Devoto del mio maestro. Una benedizione quell’incontro del novembre del 1979». Gli vendette Elettronica industriale, azienda che gestiva le antenne: «Visibilità in tutta la penisola e tre canali quanto la Rai per essere in grado di competere ad armi pari. Questo mi chiese Berlusconi».
Infine, una battuta sul Monza e sulla stagione complicata: «Il calcio è un mistero glorioso ed è un mistero doloroso. È un gioco e nessuno ne capisce veramente. Perché ho esonerato Nesta? Diamine! Ma perché non si poteva fare diversamente, la squadra non vinceva. Mercato? L’Inter mi ha dato Palacios, un giovane in gamba. In attacco? Stiamo organizzandoci bene».