Calcio e Finanza
·6 novembre 2024
Calcio e Finanza
·6 novembre 2024
«Non posso considerare quella di lunedì una risposta definitiva all’esigenza di riforma del sistema. Mi auguro che sia considerata una tappa di transito e che si proceda con tutte le altre iniziative, trovando una sintesi all’interno della casa federale perché il sistema ha bisogno di competitività, sostenibilità e credibilità».
Lo ha detto il ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, commentando la modifica dello statuto della FIGC approvata lunedì, parlando a margine dell’evento “La disabilità non è un limite”. «L’appuntamento di lunedì è stato sollecitato attraverso una norma e sfido chiunque a smentirmi, probabilmente senza non ci sarebbe mai stato. È la dimostrazione che nell’autonomia serve uno stimolo, un indirizzo», ha aggiunto.
Su come migliorare il sistema Abodi ha poi proseguito: «Noi faremo la nostra parte, ci sarà una nuova norma sui diritti audiovisivi, sulla mutualità di sistema e conterrà elementi sulle infrastrutture con gli stadi che saranno considerati infrastrutture strategiche nazionali. Stiamo studiando anche un altro pacchetto di iniziative con il Parlamento a partire dalla VII Commissione in Senato che ha elaborato un’ipotesi di proposta che cercheremo di armonizzare. Il ministro non deve fare né un centimetro in più né uno in meno. Ma mi auguro che ci sia uno scatto e si vada oltre le percentuali della rappresentanza che sono importanti ma non determinanti».
«Il presidente Gravina ha fatto l’elenco dell’agenda di governo, mi fa piacere che la conosca», ha aggiunto ancora il ministro per lo sport e per i giovani commentando le parole di Gravina che durante l’assemblea per la modifica dello statuto aveva detto che la politica si sarebbe dovuta occupare di temi come tax credit e 1% sulle scommesse. «Per me il miglioramento del sistema va molto oltre l’assemblea di lunedì – ha aggiunto -. È una tappa di transito».
Sulla possibile ricandidatura di Gravina ha detto: «La candidatura del presidente federale è una cosa importante e per qualificarla serve un’agenda e lui ce l’ha ed è la stessa che abbiamo noi. La differenza la farà non solo declamarla, ma realizzarla». Infine, sulla possibilità che Malagò sia presidente del Coni ancora nel 2026 per le Olimpiadi invernali ha aggiunto: «C’è stima, un rapporto di amicizia, ma c’è una legge al di sopra dei rapporti e le norme si applicano. Se qualcuno poi penserà di cambiarla ci confronteremo su questo, ma ora siamo più concentrati su altre tematiche».