OneFootball
·31 ottobre 2024
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Al Ferraris passa la Fiorentina e vola al terzo posto: il Genoa lotte ma si arrende nel secondo tempo ad un guizzo di Robin Gosens.
Si lotta su ogni pallone, ma alla fine la decidono i singoli: il guizzo di Gosens, al secondo in campionato, e (almeno) due belle parate di David De Gea, il Man of the match che mette i guantoni sui tre punti.
Eppure il Genoa era partito in maniera arrembante: l'avvio dei ragazzi di Gilardino è di puro orgoglio. Nella prima frazione la Fiorentina cerca di trovare la quadra e ripartire, ma i rossoblù spingono sulle fasce e credo qualche pallone insidioso con Sabelli - infuocato il duello sulla corsia con Sottil - e Ekathor, schierato titolare da Gilardino. La Viola risponde con le iniziative di Sottil, Dodò e col tiro da fuori di Richardson, ma si va a risposo senza reti e senza clamorose occasioni da gol. Sotto gli occhi, in tribuna, di Mario Balotelli.
Nella ripresa pronti via e la prima chance è rossoblù: Ekathor al 48esimo entra in area e calcia forte, ma da posizione defilata non centra la porta. Chi centra la porta è Colpani, ma calciando debolmente tra le braccia di Leali. La partita è ancora tattica, ruvida, combattuta. Col passare dei minuti chi prende il campo è la Fiorentina, che alza i giri del motore e spinge sull'acceleratore per andarla a vincere. Il gol sarà solo questione di tempo: il Genoa nei secondi tempi, fin lì, aveva subito il 75% delle reti incassate (15 su 20). Statistica confermata grazie al guizzo di Robin Gosens.
Il terzino tedesco, al secondo centro in campionato, si inserisce in area tra i centrali Vogliacco e Vasquez, vince un rimpallo e spedisce in rete un cross proveniente dalla destra di Beltran.
0-1 e palla al centro. Il Genoa reagisce subito con Pinamonti, De Gea deve volare alla sua destra per evitare il pareggio. Il duello tra l'attaccante e il difensore si rinnova, ma nonostante i tentativi disperati dei rossoblù il risultato non cambia più. Da applausi, nel finale, la parata del portiere spagnolo sulla zuccata di Vasquez, destinata all'angolino alto.
La differenza, al Ferraris, la fanno i singoli. La squadra di Gilardino, ancora in piena emergenza, non riesce ad evitare la quinta sconfitta nelle ultime sei e, nonostante una gara caparbia e di carattere, scivola all'ultimo posto a quota 6 punti.
Non perde invece il passo la Fiorentina (terza a pari merito con l'Atalanta), che scardina la porta di Leali e prosegue il suo periodo d'oro - sesto successo di fila tra tutte le competizioni - dopo i 6 gol rifilati al Lecce, i 4 al San Gallo e i 5 alla Roma.
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