Europei, Lahm: «Un gol può renderti immortale; il calcio fa bene alla democrazia» | OneFootball

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·14 giugno 2024

Europei, Lahm: «Un gol può renderti immortale; il calcio fa bene alla democrazia»

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Le parole di Philipp Lahm, ex capitano della Germania, in vista dell’inizio degli Europei: un’occasione per festeggiare pensare all’Europa

Philipp Lahm è stato l’ultimo capitano della Germania a sollevare un trofeo, la Coppa del Mondo nel 2014 e oggi, all’inizio degli Europei proprio in Germania, ha realizzato un editoriale per il Guardian, in cui affronta vari argomenti riguardanti la competizione.

PARTECIPANTI – «Ventiquattro paesi prenderanno parte a Euro 2024. Potrebbe sembrare molto, ma la Svezia, seconda ai Mondiali del 1958, e la Grecia, campione d’Europa nel 2004, non si sono qualificate. Lo stesso vale per la Norvegia con le stelle della Premier League Erling Haaland e Martin Ødegaard. Due campioni del mondo, invece, Italia e Spagna, si incontreranno nel turno preliminare e assisteremo alla ripetizione della finale dei Mondiali del 1954, Germania-Ungheria. Il campionato europeo di calcio resta il torneo con la maggiore concentrazione di competizioni».


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IL CALCIO FUNZIONA MEGLIO IN DEMOCRAZIA – «Nel mese di gennaio è morto Franz Beckenbauer. Il suo talento era un dono. Tuttavia, non sarebbe potuto diventare un’icona del calcio in Cina o in Arabia Saudita, dove manca la cultura calcistica. Ma nel quartiere Giesing, dove viveva Beckenbauer, c’è una squadra di calcio. Lì ha incontrato giocatori di talento e ha dovuto farsi valere contro buoni avversari. Si diventa un grande calciatore solo giocando con gli altri, solo gareggiando con i rivali. I migliori provengono solitamente da paesi dove l’autodeterminazione e la libertà contano molto. Il calcio è anche lotta di classe».

FAVORITA – «La Francia è il paese con più talenti. I dribbling di Kylian Mbappé rivelano le origini del gioco; ha imparato le sue abilità da bambino giocando a calcio senza un libro di testo. Apprezzo anche la leadership di Didier Deschamps. Per anni è riuscito a trasformare gli individualisti in una squadra. La Francia ha raggiunto la finale della Coppa del Mondo due volte di seguito. A volte l’equilibrio tra libertà e ordine va fuori controllo, come nel caso della sconfitta contro la Svizzera agli ottavi del 2021. Tuttavia, la mia favorita per questi Europei è la Francia».

GERMANIA E DIVERSITA’ – «In Germania si sta attualmente discutendo un sondaggio secondo il quale circa un quinto delle persone vorrebbe vedere più giocatori bianchi o è infastidito da un capitano che, come Ilkay Gündogan, ha radici turche. Questo mi rende triste. Da professionista ho imparato che una squadra di calcio che svaluta certi giocatori perde. Il nostro sport si basa su regole che tutti devono rispettare e sulla cooperazione. Il successo arriva a coloro che non limitano i punti di forza di ciascun individuo ma permettono loro di competere a vicenda»

DIFFERENZE DI GIOCO – «L’Inghilterra gioca diversamente dall’Italia, che gioca diversamente dalla Croazia, che gioca diversamente dai cechi. Che bello. In un torneo nazionale, i diversi stili vengono alla ribalta. La Germania è (o era) una “Turniermannschaft” (squadra da torneo). Spesso traballano all’inizio, ma una volta che hanno trovato la giusta posizione sono difficili da battere. Non definiamo strategie come i Paesi Bassi, la Danimarca o il Portogallo. Beneficiamo delle nostre infrastrutture, cioè della dimensione del nostro Paese e dei nostri tanti calciatori. Gareth Southgate ha recentemente dichiarato che nessun altro paese ha avuto più giocatori ai quarti di finale di Champions League, vale a dire 18. Sono fiducioso che la Germania raggiungerà ancora una volta la finale nel torneo casalingo. Sono entusiasta di due nuove aggiunte. L’Albania ha recentemente avviato i negoziati di adesione all’UE e la Georgia sta lottando per la sua democrazia e l’adesione all’Europa. Le loro squadre si esibiranno in Germania in modo tale che il maggior numero possibile di connazionali si senta ben rappresentato. Un Campionato Europeo è più che un semplice business, è una questione di identificazione».

SOMMERMARCHEN – «Gli scozzesi trasformeranno la mia città natale, Monaco, per la partita di apertura. Sento già i loro canti e le loro cornamuse. Quando pensi alla “Sommermärchen” (favola estiva), pensi alle bandiere della Germania. Ma il 2006 non è stato solo nero, rosso e oro, è stato multicolore. Questa volta l’Ucraina giocheranno un ruolo speciale. In patria, gli ucraini stanno combattendo per la loro libertà – e quella dell’Europa. Sono sicuro che la loro squadra di calcio sperimenterà nelle prossime settimane tanta solidarietà negli stadi e nelle strade».

UN GOL PER L’IMMORTALITÁ – «Il 9 giugno 2006 era il mio giorno. Il gol nella partita d’esordio contro il Costa Rica è stato il mio segnale di partenza. Sono cresciuto vicino allo stadio, tutta la mia famiglia era in tribuna, prima della partita non era chiaro se avrei potuto giocare perché avevo il braccio ingessato. Poi il mio tiro è volato sotto l’incrocio, un momento rimasto impresso nei secoli. Ho sperimentato il simbolismo di quell’obiettivo un anno dopo in una cittadina del Sud Africa. Lì ho fondato una fondazione e i bambini non potevano credere che fossi in campo con loro. Per loro ero il ragazzo che segnava il gol».

IL CALCIO FA BENE ALLA DEMOCRAZIA – «Condivido la preoccupazione che la democrazia sia in pericolo. A quanto pare, molte persone hanno dimenticato i suoi vantaggi. Mi incoraggiano le manifestazioni a cui milioni di tedeschi hanno preso parte all’inizio dell’anno per preservare la democrazia. Ora ancora più persone si uniranno con lo stesso spirito alla grande festa del calcio. Manifestazioni e feste sono due cose diverse, ma possono esprimere la stessa cosa: apprezzamento per il nostro modo di vivere libero. Un singolo torneo non guarirà il mondo. Ma il calcio deve fare la sua parte nella difesa delle conquiste della democrazia. Allora il mondo sembrerà più felice per le prossime settimane, e forse una parte di esso persisterà».

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