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·16 maggio 2025

La verità minuto per minuto

Immagine dell'articolo:La verità minuto per minuto

Corriere dello Sport (A. Polverosi) − Non saranno le 14,30, ma la penultima giornata di Serie A ci riporta a quel tempo, quando otto partite (il campionato era a 16 squadre) iniziavano tutte alla stessa ora dello stesso giorno. Sembra il calcio paleolitico, era il calcio più bello.

Domenica saranno nove (campionato a 20 squadre) perché il giorno prima si giocherà una bella amichevole, senza riflessi sulla classifica, fra Genoa e Atalanta, il passato, il presente (anche il futuro?) di Gianpiero Gasperini. Tutte le altre alle 20.45 e tutte potranno decidere o quanto meno influenzare il finale del campionato 2024-25. Ci sono soltanto sei squadre che non hanno più alcun interesse per la classifica: Atalanta già in Champions;


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Como, Torino, Udinese e Genoa già salve; Monza già retrocesso. Per il resto è bagarre. Ai tempi delle 14.30 la giornata si risolve alla radiolina con “Tutto il calcio minuto per minuto”, domenica invece saranno le tv a dominare la scena, ma per i vecchi appassionati di pallone sarà comunque un lieto ritorno al passato. È un incastro dietro l’altro, con scudetto, Champions, Europa League, Conference e salvezza racchiuse in un grande cerchio di speranze e di paure. Per esempio, il risultato di Cagliari (contro il Venezia) interesserà Lecce, Empoli, Parma e Verona, quello di Firenze sarà seguito da Lazio, Juventus, Roma e Milan. E così via. Non ci sarà la possibilità di cambiare atteggiamento in campo secondo il risultato di una diretta concorrente, perché tutto accadrà ovunque alla stessa ora, magari anche allo stesso minuto.

Parma–Napoli e Inter–Lazio, lo scudetto vola fra il Tardini e San Siro. Conte favorito perché il Parma è una squadra di bassa classifica, favorito perché gioca in trasferta (anche se con i napoletani non si può mai dire…) e perché Chivu deve fare risultato per evitare sorprese. Se il Parma vince, è salvo aritmeticamente. Inzaghi favorito perché gioca in casa e sfavorito perché la Lazio corre ancora per la Champions: se Baroni perde, rischia di uscire da tutte le coppe e dà la possibilità a Ranieri di scavalcarlo. Quattro squadre su quattro sotto pressione.

Qui è proprio baraonda. In palio il quarto posto buono per la Champions, uno per l‘Europa League (il primo è andato già al Bologna dopo la vittoria della Coppa Italia) e l’ultimo per la Conference.

I campi “attenzionati”, come scriverebbe qualcuno in un verbale di polizia, sono quattro, con due scontri diretti, Fiorentina–Bologna e Roma–Milan. La partita di Firenze è la più suggestiva, Italiano torna al Franchi dopo aver vinto la sua prima finale col Bologna seguita dalle tre sconfitte di fila (una in Coppa Italia e due in Conference League) con la Fiorentina. Il Bologna potrebbe essere stanco e con la pancia piena, ma non c’è da scommetterci visto che è in piena corsa anche per la Champions. La squadra di Palladino, delusa dall’eliminazione in Conference e mortificata dalla sconfitta di Venezia, ha un’ultima chance: deve vincere, altrimenti è fuori dall’Europa. Per Roma–Milan si può fare un discorso simile, se Conceiçao fa sei punti nelle ultime due partite ha ancora una speranza, se ne fa tre è praticamente fuori.

Per Ranieri c’è la straordinaria possibilità di conquistare davvero un posto nelle coppe, avrà tutto l’Olimpico a soffiare alle sue spalle. Il turno sembra favorire la Juventus contro l’Udine-se, una delle squadre che hanno già concluso il percorso di questa stagione.

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