PianetaSerieB
·6 aprile 2025
Philip Platek torna sullo Spezia: “Lasciato meglio di come lo abbiamo trovato, D’Angelo miglior allenatore avuto! Ritorno in Italia? Chi lo sa…”

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·6 aprile 2025
Philip Platek, nel corso di una lunga intervista rilasciata a CittàdellaSpezia.com, torna sul periodo in cui è stato al comando dello Spezia. L’ex patron si è soffermato sul rapporto con i tifosi, sulla figura di D’Angelo e sull’esperienza vissuta nella città ligure. Di seguito le dichiarazioni più rilevanti.
ADDIO – “Quello che sto vivendo è un momento certamente diverso da quello a cui ero abituato, ma mi sto adattando. Sto continuando a guardare ogni partita, a fare il tifo per la squadra. Il mio amore per lo Spezia, per lo staff, i ragazzi e tutti quelli che fanno parte del club resta enorme, provo un grande affetto per loro e i miei sentimenti sono solo positivi”.
ESPERIENZA – “Mi è dispiaciuto lasciare lo Spezia. Mi sono goduto il mio lavoro nel club, mi sono goduto tutto ciò che ho fatto. Quella allo Spezia è un’esperienza che porterò sempre nella mia vita”.
MOMENTI – “Non riesco a scegliere un momento preciso tra quelli che ho vissuto nei quattro anni di Spezia. Dal momento che sono arrivato e ho conosciuto gli spezzini ho vissuto grandi emozioni. Ho provato a dare il mio aiuto alle persone che hanno lavorato allo Spezia, ho costruito buone relazioni con i calciatori, con gli staff. Per far andare bene le stagioni calcistiche si va oltre quello che fanno i calciatori in campo, ogni singola persona nell’organico del club è importante e lo è stato per me”.
RETROCESSIONE – “Tolto il Sassuolo, che penso potrebbe lottare per la metà della classifica nella Serie A attuale con giocatori come Laurienté e Berardi, abbiamo visto come la Salernitana e il Frosinone abbiano avuto difficoltà simili alle nostre dell’anno scorso”.
RIMPIANTI – “Ad essere onesto non ne ho, sono una persona che cerca sempre di concentrarsi su quanto di positivo può succedere. So che a volte i tifosi non sono stati felici per quello che stava accadendo, ma ad esempio i nostri primi mesi sono stati molto complicati. C’era l’indagine della Fifa che ha portato al ban del mercato e io ho fatto avanti e indietro dalla Svizzera per cercare di ridurre la sanzione delle quattro finestre di mercato, cosa che siamo riusciti a fare dopo un grande lavoro”.
CONDIZIONE – “In ogni caso, penso che rispetto a quando siamo arrivati, quando abbiamo lasciato lo Spezia lo abbiamo fatto in condizioni migliori di quelle in cui lo avevamo trovato“.
INFRASTRUTTURE – “Abbiamo lavorato molto per costruire delle fondamenta allo Spezia. Ora abbiamo uno stadio che per la città penso sia un capolavoro, penso che in generale le strutture siano migliorate, compreso Follo, penso che la squadra abbia delle fondamenta forti che le permettono di poter lottare per andare in Serie A”.
CALCIATORI – “Sono felice per il modo in cui abbiamo costruito questa squadra, mi sono goduto tutti i miglioramenti che hanno fatto, specie nei ragazzi più giovani. Vedo Salvatore Esposito, che ora è uno dei migliori giocatori della Serie B, lo stesso vale per Pio, che penso giocherà in Serie A. Abbiamo preso Hristov quando era molto giovane e ora vediamo che tipo di giocatore è diventato”.
D’ANGELO – “Adoro Luca D’Angelo, davvero tanto. È un grande allenatore, un grande motivatore, ha tenuto insieme la squadra l’anno scorso. È un uomo di campo, è diretto con i suoi giocatori e lo staff, penso che per una città come Spezia sia l’allenatore giusto. Ho un rispetto enorme per Luca e per il suo modo di allenare. Non ha paura di nulla, nemmeno di situazioni complicate. Thiago Motta ha fatto quello che ha fatto, ma posso dire che D’Angelo sia l’allenatore migliore che abbiamo avuto”.
TIFOSI – “Non avevo alcun tipo di problema quando l’anno scorso i tifosi mi insultavano, ci poteva stare per il momento che stavamo vivendo. Più volte sono venuti al Ferdeghini a dirmi di andarmene, mi hanno detto ‘Vaffanculo Platek’, e non avevo problemi a riguardo perché capivo che stavano male per quanto stava accadendo. Però ad un certo punto ci sono state cose che non mi sono piaciute. Una volta sono venuti a insultarci mentre c’erano le bambine della squadra femminile ad allenarsi, poi hanno lanciato la testa di maiale, sono venuti davanti al mio hotel quando nemmeno c’ero. Sono un uomo che fa business, mi sentivo responsabile di quello che poteva accadere in quei momenti e non mi piaceva”.
GENTE – “Non mi sono mai sentito odiato dalla gente di Spezia, nemmeno lo scorso anno. Nei miei quattro anni ho provato solo che ammirazione per le persone, per la città, per questo club, per i tifosi, gli staff che hanno lavorato con noi, i giocatori, anche i giornalisti. Penso di aver trattato tutti con rispetto e onestà, almeno ci ho provato, tenevo a tutte le persone che facevano parte della famiglia Spezia. Mangiavo con loro, viaggiavo con loro, non poteva essere altrimenti”.
RITORNO – “È stata un’esperienza meravigliosa e chissà che un giorno non possa tornare, chi lo sa”.
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