Viola: «L’obiettivo è la salvezza. Il talento va coltivato, protetto. Vi svelo chi sono gli sportivi del cuore» | OneFootball

Viola: «L’obiettivo è la salvezza. Il talento va coltivato, protetto. Vi svelo chi sono gli sportivi del cuore» | OneFootball

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·24 marzo 2025

Viola: «L’obiettivo è la salvezza. Il talento va coltivato, protetto. Vi svelo chi sono gli sportivi del cuore»

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Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, ha parlato di sé in un’intervista. Tanti i temi trattati, dalla vita privata agli idoli e non solo! Le parole

Nicolas Viola, centrocampista del Cagliari, ha parlato ampiamente di sé in un’intervista concessa ai taccuini de La Nuova Sardegna. Svariati i temi trattati, dal momento attuale della squadra rossoblù in Serie A, alla vita privata e molto altro! Di sotto troverete le sue dichiarazioni:

RAPPORTO NICOLA – «Bello. E’ una persona che ha dimostrato di possedere valori umani e tecnici di spessore, uno dei pochi che accetta il confronto sano e di crescita personale. E’ un piacere parlarci. Nel nostro spogliatoio mettiamo da parte l’aspetto personale per dare spazio all’obiettivo collettivo».


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TALENTO – «Dovrebbe essere qualcosa con cui si nasce. In seguito va allenato, coltivato, protetto e da solo non è sufficiente per raggiungere determinati obiettivi».

SODDISFAZIONE – «Una è stata collettiva, ovvero la promozione in Serie A col Cagliari, risultato di grande aspetto emotivo. Ho scoperto cosa è Cagliari città e l’intera Sardegna. Invece, quella personale è rimettermi in gioco in una posizione differente in campo. Una sfida che ho accettato volentieri. L’emblema della mia vita è sempre quello di mettermi in discussione».

EPISODIO INDIMENTICABILE – «Bari, stadio San Nicola, la vittoria all’ultimo secondo grazie alla rete di Pavoletti e la festa per il ritorno in Serie A con la maglia rossoblù. Ho ancora negli occhi quelle immagini».

SPORTIVO DEL CUORE – «Sia Roberto Baggio (un genio del pallone) che Gigi Riva. Quest’ultimo non lo dico perché milito in Sardegna, ma calciatori e dirigenti di spessore come è stato Gigi sono rari».

PRIMO AUTOGRAFO – «Ero alla Reggina, avevo appena 15 anni. Vinsi un premio come miglior giocatore. Un signore a fine partita si avvicina e mi chiede l’autografo, l’ho guardato quasi incredulo, sono rimasto spiazzato».

SALVEZZA – «L’obiettivo è questo. Non è facile e ne siamo consapevoli, ma ci crediamo. Oltretutto siamo convinti che manterremo la categoria. I tifosi ci aiuteranno, per noi sono un motivo di stimolo e di orgoglio. Nello sport così come nella vita, avere fiducia nei propri mezzi rappresenta un valore aggiunto».

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