Milannews24
·06 de fevereiro de 2025
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·06 de fevereiro de 2025
Dalle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha commentato così Milan-Roma:
PAROLE – «Lo dico subito: credo d’aver visto un’altra partita. Una partita che c’entra poco con quella che molto probabilmente leggerete da altre parti: la Roma avrebbe potuto farla sua e invece è andata al Milan. Che sia colpa del televisore? Dopo un tempo Conceição si è infatti ritrovato, senza aver mostrato alcuna superiorità, sul 2-0 grazie a una doppietta di Abraham – più che un’impresa, un’autentica presa – e alla fine si è pure permesso di festeggiare il primo gol di João Felix, che ha sfruttato un impressionante vuoto difensivo degli avversari e allungato un cucchiaio a Svilar. Il resto è allineamento delle prestazioni e disgiunzione astrale in una gara confusa. La Roma ha perso così un’altra occasione, peccando soprattutto in personalità. La formazione del primo tempo non mi è comunque piaciuta: l’impiego contemporaneo di Shomurodov, Pisilli e Celik ha abbassato il livello di soluzioni e qualità della squadra che, non a caso, Ranieri ha corretto all’intervallo ottenendo qualcosa da Dovbyk, ma meno – lo ammetto – da Rensch e Pellegrini, non ancora pienamente centrato. La coppa Italia era una delle ultime opportunità concesse alla Roma per dare un senso a una stagione condizionata da una serie di scelte sbagliate e traumi non indifferenti. Ora non le resta che l’Europa League, oltre a una quindicina di partite di campionato per tentare di strappare un posticino nell’Europa terza fumatori. La Gazza ha definito “salvadanaio” della Juve la Next Gen e pubblicato un elenco di talentini usciti dal progetto e ceduti per fare il Motta-mercato: “da Soulé a Fagioli, 103 milioni in 7 mesi”, recita il titoletto. Cristiano Giuntoli, che ha tutta la mia simpatia, ha dunque rotto il porcellino bianconero per poter prendere Koopmeiners, Douglas Luiz (e altri) e alzare così il livello: fatto il conto della serva (di Zoboli) per raccogliere i 110 milioni necessari all’acquisto dell’olandese e del brasiliano s’è dovuto liberare di 9 giovani, alcuni dei quali sono già valutati più del doppio della cifra di partenza, Huijsen addirittura 45 milioni. In un momento di ristrettezze dichiarate e con l’urgenza di rifare la Juve, tutto, o quasi, è consentito. Sarebbe tuttavia opportuno – credo – evitare di parlare di ringiovanimento dell’organico e programmazione triennale, quando i ventenni escono e i ventiseienni entrano. Molto più elegante puntare sul tentativo di potenziamento della prima squadra. Invito ingenuo, immagino. Come dice il saggio, la comunicazione avviene quando, oltre al messaggio, passa anche un supplemento di verità».